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Il caso

Saviano-Franceschini, botta e risposta su Twitter

09 settembre 2020 | 20.32
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Afp
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"'Una caduta di stile piena di inspiegabile rancore', così oggi il ministro Dario Franceschini risponde al mio post (sul referendum, ndr). Franceschini si guarda bene dall'affrontare il merito della mia critica e si limita, con profondo snobismo, ad accusarmi di mancanza di 'stile'. A questo punto mi chiedo cosa sia lo 'stile' per Franceschini". Così lo scrittore Roberto Saviano risponde al ministro dei Beni Culturali Franceschini prima di tuonare come segue: "Lo 'stile' è armare la mano degli assassini libici e rinnovare accordi con loro nonostante si sappia, senza possibilità di smentita, cosa accade con soldi e motovedette italiane in Libia. Lo 'stile' è non mettere in discussione i decreti sicurezza voluti da Matteo Salvini (stiamo vedendo, stiamo facendo, stiamo pensando, stiamo valutando e intanto nulla cambia). Lo 'stile' è dire che non ci sono mai le condizioni politiche per una revisione delle leggi proibizioniste in materia di stupefacenti che con sé portano il dominio delle mafie, la devastazione del Mezzogiorno e l'orrore delle carceri. Lo 'stile', in sostanza, è essere di destra fingendosi di centro-sinistra".

E ancora: "Lo "stile, per il ministro Franceschini, è probabilmente essere il più accreditato garante di tutti i vecchi potentati della Democrazia cristiana sul territorio nazionale: io - sottolinea Saviano - potrei mapparli con precisione in Campania, ciascuno di voi sarà in grado di farlo per la propria regione. Lo 'stile' per il ministro Franceschini è perdere clamorosamente le elezioni nel proprio feudo (Ferrara) e stare ancora lì, a dettare la linea. Lo 'stile' è scommettere sulla sconfitta della propria parte politica per scalare posizioni di potere, pensando magari anche di scavalcare l'altro democristiano devoto di Padre Pio che siede a Palazzo Chigi. Un'ultima cosa: quando penso all'idea di 'stile' mi viene in mente la carta bianca che l'ufficiale tedesco sventolava metaforicamente sotto il naso di Totò in un grandissimo film di tanti anni fa (di cui Saviano posta una foto, ndr). Del resto si può perdere la faccia e illudersi di averlo fatto con stile".

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