Beppe Grillo: "Perché non estrarre gli eletti a sorte?"

23 settembre 2020 | 18.55

La democrazia rappresentativa è ormai "zoppicante" e si potrebbero estrarre "a sorte" i rappresentanti dei cittadini nelle istituzioni, anziché andare a votare. Lo dice il cofondatore del M5S Beppe Grillo, durante un dibattito on line con il presidente del Parlamento Europeo David Sassoli e con l'imprenditore fiammingo Gunter Pauli.

"Per quanto riguarda le votazioni - afferma - ci va ormai meno del 50%. Quindi, è una democrazia zoppicante. Si cominciano a prospettare scenari come l'estrazione a sorte. Perché no? Perché non posso selezionare delle persone con certe caratteristiche e poi dire: ti vuoi occupare un anno, a tempo determinato, di questa cosa qui per la tua città, per il tuo Paese, per la tua regione? Non mi interessa chi sei e chi non sei, solo i requisiti".

"E' come una giuria popolare: se una persona può dare in una giuria popolare un ergastolo può anche occuparsi un anno di una cosa in politica. Evolviamo anche in questi settori: andare a votare ogni quattro-cinque anni e mettersi la coscienza in pace è assurdo. Devi dare il voto tutti i giorni", sottolinea Grillo, prima di ribadire la sua sfiducia nella democrazia rappresentativa, alla quale continua a preferire la democrazia "diretta", che è "l'evoluzione della democrazia".

"Andare a votare sì o no alla riduzione dei parlamentari, per me che ho contribuito alla democrazia diretta - dice-, è come chiedere ad un pacifista se è o no a favore della guerra. E' la domanda che mi ha dato molto fastidio".

"Con il digitale - continua - possiamo fare tutto. Sono andato a votare ancora con la matita copiativa, che devi restituire. Alcuni la bagnano con la saliva per marcare di più, dietro una gabina...sono cose che non concepisco più".

Parlando del Movimento 5 Stelle, Grilo dice: "Quando abbiamo lanciato questo Movimento ero un pasionario. Ce l'ho ancora questa passione; credevo in questa cosa. E, anche se non ci credevo, mi divertiva farlo. Bisogna anche dare un senso di leggerezza e di ironia alla politica, perché stiamo andando verso derive brutte, di razzismo, quando con una battuta felice il razzista lo metti a posto, senza fare i titoloni sui tg. Guardate che l'umorismo è il muro vero contro queste cose, il razzismo e il negazionismo. Diffidate da chi non ha il senso dell'umorismo".

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