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Toti lancia opa su moderati, Berlusconi tace e Fi sbanda

24 settembre 2020 | 17.59
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Continua lo psicodramma in Forza Italia dopo il flop alle regionali. Tutti si chiedono, nel silenzio sempre più rumoroso di Silvio Berlusconi, cosa potrebbe accadere: sarà la volta buona, quella del cambio di rotta definitivo? O non si muoverà foglia in attesa che passi la buriana come sempre? Stavolta, pero, c'è la consapevolezza di una lenta agonia, che porterà dritto alla scomparsa del partito, senza uno scatto di reni, o qualcosa di simile.

"Questa è la cronaca di una morte ampiamente annunciata e denunciata", dice con l'amaro in bocca Michaela Biancofiore, membro del coordinamento nazionale di Presidenza, il cosiddetto direttorio formato da 14 persone, fortemente voluto dal Cav nel maggio scorso per rilanciare il movimento, mettendo a tacere le voci su un sostegno responsabile al governo Conte.

Il silenzio del leader, in particolare, l'assenza di una linea politica da seguire da parte del 'comandante in capo', allarma ancor di più perché viene interpretato, nel migliore dei casi, come un disinteresse del Cav verso la sua creatura politica, e spinge molti a guardarsi attorno.

I moderati, in particolare, visto il ridimensionamento della leadership di Matteo Salvini dopo il voto di lunedì scorso, strizzano l'occhio a Giovanni Toti come possibile ciambella di salvataggio, forte del suo risultato in Liguria, o a Mara Carfagna, sin dal primo momento contraria a un centrodestra a trazione sovranista. Già si parla di patto tra i due per andare oltre Fi, ma se la vicepresidente della Camera fa sapere che ''è tutto prematuro'', il governatore non esclude nulla: ''Penso a un patto con chiunque ci sta per dar vita a un nuovo contenitore moderato'', che porti poi a una ''federazione organica con gli amici di Lega e Fdi'' per puntare a palazzo Chigi.

"La verità", spiega un big azzurro che ne ha viste tante dal '94 ad oggi, è che anche stavolta si rischia di fare tanto rumore per nulla, anche se a differenza del passato, c'è più consapevolezza di essere ormai all'ultima spiaggia...''.

Mercoledì Maria Stella Gelmini vedrà i deputati per fare il punto della situazione. Ieri sera, intanto, si sono incontrati i senatori e durante la riunione, riferiscono, c'è stata un'analisi autocritica e sono emersi chiari malumori verso Salvini (tra i più agguerriti Andrea Cangini, portavoce di 'Voce Libera', l'associazione carfagnana che avrebbe definito un suicidio politico seguire ora Salvini).

L'impressione è che stia cambiando qualcosa nella percezione dei più, ma, spiegano, ora si tratta di vedere ''se davvero cambierà qualcosa nella sostanza o si continuerà sulla solita strada, pur auspicando una nuova''. Tutti attendono che il leader batta al più presto un colpo. Fino ad allora, come sempre nei momenti più delicati della storia azzurra, pochissimi parleranno e si sfogheranno.

Un po' per non alimentare polemiche, un po' per convenienza, perché, con l'attuale legge elettorale e il taglio dei parlamentari dovuto al sì referendario, ci sarà poco spazio per tutti e per essere ricandidati bisognerà sempre avere il via libera definitivo del Cav e quindi, meglio mantenere un profilo basso. Chi, invece, non si riconosce più nel partito ed è convinto che ''anche stavolta tutto rimarrà come prima, anche se dovesse cadere qualche testa'', ormai pensa solo ad andare via e a trovare l'occasione giusta. Anche solo traslocando, per il momento, al 'Misto'.

Carfagna respinge le accuse di fare inciuci con la sinistra e torna a punzecchiare Salvini: ''Chi lo ha detto che il sovranismo è l'unica alternativa possibile alla sinistra? Quando dico che il quinquennio d'oro del populismo è finito non 'sferro un attacco' a nessuno: racconto un dato di realtà, dimostrato dal crollo del M5S e dal ridimensionamento della Lega rispetto alle europee dello scorso anno". E ancora: ''Cari amici di destra: capisco che la difesa del sovranismo è il cuore della vostra politica, ma bollare come 'inciucista' qualsiasi pensiero che non aderisca a quell'ideologia mi sembra ingeneroso e un pochino intollerante".

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