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Salvini: "Lega aperta a grillini in fuga"

25 settembre 2020 | 07.58
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Fotogramma /Ipa
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“Credo che Conte farebbe bene ad aprire una riflessione con la sua maggioranza e con l’opposizione, sotto la supervisione del Quirinale, per costruire un percorso concordato e senza strappi che porti alle elezioni politiche”. Lo afferma Matteo Salvini in un’intervista a Libero, sottolineando che si dovrebbe votare "almeno prima dell’elezione del nuovo capo dello Stato, iniziativa che vorrei partisse dalla maggioranza, con cui sono pronto a dialogare domani mattina su come far tornare in equilibrio il rapporto tra il Paese reale, che ha delle priorità sempre più urgenti in termini di lavoro e sicurezza, e le sue istituzioni, che non possono continuare ad essere così distanti dalla realtà”.

Quanto ai disaccordi interni al Movimento 5 Stelle, il leader della Lega dice di “guardarli con rispetto, perché quanto avviene sta provocando sofferenze in migliaia di cittadini che nel movimento di Beppe Grillo avevano riposto sincere speranze di cambiamento per il nostro Paese. È lo stesso rispetto che credo di aver dimostrato, coi fatti, agli elettori dei Cinque Stelle quando la Lega, al governo, ha votato molti provvedimenti che facevano parte delle loro battaglie storiche. Non ultima quella per il taglio dei parlamentari, che la Lega in aula ha votato quattro volte, prima di arrivare al supporto al referendum che ha certamente contribuito al risultato di lunedì”.

“Le porte della Lega sono aperte a chiunque voglia rimboccarsi le maniche per costruire un futuro di libertà per il nostro Paese e per i nostri figli – continua Salvini, riferendosi ai parlamentari dei 5 Stelle che intendono uscire dal Movimento -. Lo dico soprattutto ai tanti attivisti delusi sui territori, prima ancora che alla compagine parlamentare, dove pure non mancano persone coerenti e perbene in piena sintonia con le nostre idee. Mi lasci ricordare che la Lega conferma di essere in salute e passa (grazie al recente voto degli italiani, non a giochi di palazzo) da 46 a 74 consiglieri nelle Regioni rinnovate. Sono appena stato nelle Marche, strappate alla sinistra dopo cinquant’anni, come l’Umbria l’anno scorso, con la Lega primo partito in consiglio regionale”.

Sulla riforma del sistema elettorale, Salvini sostiene che “prima si va al voto e prima gli italiani saranno governati da chi le elezioni le vince, e non da chi le perde sistematicamente. Questo per dire che il dibattito sulla legge elettorale non mi appassiona, soprattutto perché temo possa diventare un pretesto per perdere mesi e allontanare le urne. Detto ciò, se c’è un sistema che funziona è quello delle elezioni regionali, dove la sera dello scrutinio si sa subito chi ha vinto e chi ha perso”.

"Se Conte mi chiamasse – dice ancora – cercherei di fargli capire che, al di là degli scontri della politica, qui c’è un Paese che tra tasse, sbarchi, danni da lockdown, paura, incertezze e burocrazie, stavolta rischia di affondare sul serio. E che, se non facciamo presto ad assumere provvedimenti straordinari, chiunque governerà dopo di lui rischierà di dover ripartire dalle macerie, come i nostri nonni. Gli direi pure che non è possibile che, sui miliardi annunciati dall’Europa, i governatori non siano ancora stati coinvolti. Da parte mia, porterei idee, proposte, progetti di legge a decine già depositati, con tanto di coperture economiche e tutto il resto”.

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