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Covid, alla Camera la paura corre via mail: "Volete il morto sulla coscienza?"

16 ottobre 2020 | 17.22
LETTURA: 2 minuti

Pressing per voto a distanza. Lattanzio: "Qui è un focolaio". Borghi: "Montecitorio roulette russa"

Covid, alla Camera la paura corre via mail:

di Antonio Atte

E' allarme alla Camera dopo le ultime notizie sui parlamentari positivi al Covid 19. Solo oggi, tre nuovi contagiati: si tratta dei capigruppo di Forza Italia e M5S, Mariastella Gelmini e Davide Crippa, e della deputata grillina Conny Giordano. Ieri invece il presidente dei deputati di Fdi Francesco Lollobrigida ha annunciato di aver contratto il coronavirus. Cresce la preoccupazione tra gli eletti, molti dei quali chiedono a gran voce la possibilità di votare a distanza. Alcuni giorni fa il deputato del Pd e costituzionalista Stefano Ceccanti ha lanciato una raccolta firme per chiedere una modifica del regolamento e consentire così il voto da remoto. La petizione al momento conta più di 100 sottoscrizioni e nello scambio di mail tra i colleghi per raccogliere le adesioni non sono mancate, da parte di alcuni parlamentari, dure critiche ai vertici di Montecitorio per la gestione dei lavori.

Si segnala in particolare, secondo quanto rileva l'Adnkronos, il j'accuse della deputata del Gruppo Misto Flora Frate, ex grillina: "La Camera siamo noi, e questa gestione dei lavori in maniera ideologica non mi sta piacendo per niente. Iniziamo a porre fortemente la questione, anche a discapito delle buone maniere. Questo ipotetico morto chi se lo vuole portare sulla coscienza?". Ma il malcontento esplode anche sui social. L'ex M5S Paolo Lattanzio, ora nel Misto, si dice "furioso" e sulla sua pagina Facebook attacca: "Per questioni ideologiche e di incompetenza, la Camera dei deputati è diventata un focolaio vero e proprio. Da marzo chiediamo interventi seri, sicurezza e di smetterla con questo vergognoso indegno approccio ideologico e incompetente".

L'esponente del Pd Emanuele Fiano in una nota ricorda che da marzo il suo partito chiede il voto a distanza: "Quando torneremo alla Camera lunedì, ci saranno decine di colleghi in isolamento per aver avuto contatti ravvicinati" con i parlamentari risultati positivi oggi, "ma tutto il centrodestra e Italia Viva rimangono fermamente contrari al voto a distanza, che ci permetterebbe, come si fa in Europa, di svolgere la nostra regolare attività costituzionalmente insostituibile anche in presenza di un peggioramento della diffusione del virus in Parlamento", rimarca il deputato dem, che avverte: "Se rimarrà il conservatorismo politico di chi si oppone alle innovazioni in tempo di emergenza tra un po' in Parlamento voteremo intorno ad un tavolo tra pochi intimi". Ancora più drastico il collega Enrico Borghi, su Twitter: "Ormai Montecitorio è una roulette russa...".

Ieri la Giunta per il Regolamento si è riunita per affrontare anche il tema dei lavori alla luce dell'emergenza Covid. Il presidente della Camera Roberto Fico ha annunciato che la Giunta la prossima settimana tornerà a riunirsi "per accelerare sulla digitalizzazione degli atti parlamentari e discutere di come la Camera deve lavorare in emergenza, a partire dal tema del voto a distanza per i deputati impossibilitati a raggiungere Montecitorio a causa di provvedimenti delle autorità sanitarie".

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