"L’Italia è oggi in una situazione ben diversa rispetto a quella del mese di marzo", anche se l'attuale "si sta dimostrando molto critica". E' il premier Giuseppe Conte ad affermarlo in un passaggio della sua informativa alla Camera sulle misure adottate per contrastare l'emergenza Covid-19. In ogni caso "siamo pronti a intervenire nuovamente se necessario", ha aggiunto.
"In questi giorni e ancora nelle prossime settimane dovremo rimanere ben concentrati sul contenimento del contagio - afferma Conte - Siamo consapevoli che il nemico non è stato ancora sconfitto e circola ancora fra noi. Siamo ancora dentro la pandemia e il costante aumento dei contagi ci impone di tenere l’attenzione altissima: stavolta però, forti dell’esperienza della scorsa primavera, dovremo adoperarci, rimanendo vigili e prudenti".
Quanto alla scuola, "le attività didattiche continueranno in presenza. Non possiamo permetterci che uno dei principali assi portanti del Paese, dove sono riposte le migliori garanzie di un futuro migliore, possa subire ulteriori compromissioni, ulteriori sacrifici. Lo dobbiamo all’impegno sin qui risposto dai nostri dirigenti scolastici, dai nostri docenti e dal personale Ata, che - pur in condizioni difficili - hanno garantito, nel periodo anche più duro, la continuità didattica, sperimentando nuove e talvolta inesplorate attività di insegnamento".
"Lo dobbiamo anche alle famiglie - prosegue il presidente del Consiglio - E lo dobbiamo, soprattutto, ai nostri ragazzi, che non possiamo lasciare privi del valore di un’esperienza irripetibile di formazione culturale e umana, che si realizza nella scuola, attraverso un’offerta didattica che presuppone e integra, quale tratto caratterizzante, la fondamentale 'relazione interpersonale'".
"Solo per le scuole secondarie di secondo grado sono previste modalità ancora più flessibili di organizzazione dell'attività didattica - e la ministra Azzolina vigilerà perché questo avvenga - che contemplano ingressi degli studenti scaglionati, con possibilità di ricorrere anche ai turni pomeridiani",a ha detto ancora il premier in un passaggio dell'informativa alla Camera.