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Renzi: "Chiederemo a Conte di modificare Dpcm"

26 ottobre 2020 | 15.43
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"Inspiegabile stop ristoranti alle 18, sarà un danno devastante". "In cinema e teatri non si rischia di morire"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

"Chiederemo al Premier di modificare il Dpcm". Lo scrive Matteo Renzi nella enews. "Serve un piano, una visione, una strategia. Non rincorrere gli eventi, ma prevederli come stiamo dicendo - spesso inascoltati - da mesi. Diremo queste cose in Parlamento, al Premier Conte - che sosteniamo - sperando che ci ascolti e che cambi il Dpcm, nella parte su ristoratori, luoghi di cultura e attività sportiva".

"Teresa Bellanova, da ministra delegata, sta combattendo per i ristoranti e soprattutto per la filiera collegata. Elena Bonetti, da professoressa universitaria prima ancora che da ministra, sta chiedendo quali siano i modelli matematici che supportano le decisioni del Governo. Alcuni amici hanno lanciato una petizione per tenere aperti i luoghi di cultura e le palestre". E aggiunge: "Per noi servono le 4T: tamponi rapidi, terapie intensive, trasporti e tracciamento. E queste cose dipendono dalle istituzioni, non dai cittadini".

Ristoranti - Per Renzi "la chiusura dei ristoranti alle 18 è tecnicamente inspiegabile, sembra un provvedimento preso senza alcuna base scientifica. A cena il Covid fa più male che a pranzo? E per chi si era attrezzato valgono le stesse regole? Ci rendiamo conto del danno economico devastante?". "In Parlamento, chiederemo che il Presidente Conte valuti di seguire la stessa strada intrapresa dal Presidente dell’Alto Adige, che ha firmato un'ordinanza che prevede che i ristoranti siano aperti fino alle 22. Per quanto riguarda la ristorazione, è bene ricordare che i dati ISTAT - che mettono insieme alberghi, ristoranti e bar - ci dicono che il valore aggiunto 2019 di questo aggregato è di 64 miliardi di euro, quasi equivalente a quello di tutto il comparto edilizio".

Dati - "Chiudere di nuovo le scuole è una ferita devastante. Servono i tamponi rapidi a scuola, non i banchi a rotelle. Servono le aziende private per i trasporti, non complicate regole sulla didattica a distanza. Servono più posti in terapia intensiva, più personale sanitario e un sistema di tracciamento degno di questo nome, non generiche raccomandazioni ai cittadini", scrive ancora Renzi, per il quale "serve far funzionare in modo efficiente e sicuro la macchina dei test, non chiudere i teatri e i ristoranti che rispettano le regole, perché questo crea un effetto a catena in tanti settori. Va compresa l'inquietudine di chi non sa cosa accadrà domani". "Mentre si chiedono (ancora) sacrifici, sarebbe molto utile, secondo me, che il Governo chiarisse questi punti. E ci spiegasse quali sono i dati scientifici e le analisi sui quali si prendono le decisioni: i dati scientifici, non le emozioni di un singolo ministro", sottolinea il leader Iv.

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