Gran parte dei parlamentari M5S considerati vicini a Luigi Di Maio che partecipano ai tavoli degli Stati Generali, secondo quanto apprende l'Adnkronos, in queste ore stanno portando avanti la stessa posizione: il no assoluto a qualsiasi deroga alle regole M5S, come ad esempio quella del terzo mandato anche per meriti speciali. Altro tema chiave ribadito dai 'dimaiani' è l'autonomia del Movimento: "il M5S - spiegano alcune fonti riassumendo la richiesta portata ai tavoli del congresso - deve essere autonomo e indipendente con le sue idee, e alle prossime politiche dovrà correre autonomamente".
La kermesse pentastellata si è aperta questa mattina con lo strappo di Davide Casaleggio, il quale ha annunciato che non parteciperà agli Stati Generali, chiedendo inoltre che i voti ricevuti dai 30 delegati dell'assemblea di domani siano resi pubblici. "Questo avverrà dopo l'elezione dell'organo di direzione del Movimento. Le regole di ingaggio erano note prima della votazione", ha replicato il capo politico Vito Crimi all'Adnkronos, ribadendo il concetto successivamente nel corso di una diretta sui social. (di Antonio Atte)