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Calabria, Loiero: "Basta commissari, in 10 anni non hanno risolto"

18 novembre 2020 | 14.43
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Stop alla stagione dei commissariamenti, l'amministrazione della sanità torni in mano "ad un bravo assessore, esperto di conti, che conosca il territorio e i suoi bisogni". Agazio Loiero, presidente della Regione Calabria fino al 2010, fu l'ultimo che riuscì ad evitare la nomina di un commissario da parte del governo nazionale e ritiene che sia arrivato il momento di chiudere questo capitolo e di affidare nuovamente al territorio la gestione della sanità.

"Era il 2009 - racconta Loiero all'Adnkronos - e fui convocato in Consiglio dei ministri perché il governo riteneva necessario nominare un commissario alla Sanità a causa del debito alto che si era accumulato. Fu un confronto molto aspro, fui attaccato duramente e c'era una chiara ostilità nei miei confronti da parte della Lega, che non avevo esitato a criticare per la sua politica nei confronti del Meridione".

"Ci fu una discussione lunga e devo dire che Berlusconi ascoltò attentamente le mie ragioni -prosegue l'ex presidente della Calabria- anche perché illustrai un piano di rientro molto particolareggiato, che avevo preparato coadiuvato dei tecnici dell'assessorato e dall'Agenas. Alla fine il presidente del Consiglio propose allora di nominarmi come commissario".

"Io non accettai - ricorda ancora Loiero - nonostante avessi potuto avere una serie di poteri come ad esempio quello di nominare manager di mia fiducia. Di contro però ci sarebbe stato il blocco del turnover e la necessità di aumentare al massimo le aliquote fiscali, con un fardello inaccettabile per i cittadini calabresi".

"Arrivai a minacciare le dimissioni e così, piuttosto che correre il rischio che passassi per vittima, il governo decise di rinunciare al commissariamento. Ma fu solo una questione di mesi, visto che nel 2010 persi le elezioni e con la Giunta Scopelliti il commissario arrivò".

E a distanza di dieci anni, lamenta Loiero, "la situazione resta drammatica". Quali le cause? "I commissari -risponde Loiero- spesso non hanno le competenze indispensabili in materia sanitaria e per quanto riguarda la contabilità regionale". E anche le ultime nomine e quelle che vengono ipotizzate non fanno eccezione.

"Cotticelli -spiega l'ex presidente della Regione Calabria- è persona rispettabili ma non aveva le conoscenze e le attitudini specifiche per un incarico del genere. Zuccatelli aveva invece una buona esperienza su queste materie, ma quella dichiarazione disastrosa ha reso inevitabili le sue dimissioni".

"Anche Gaudio è persona di qualità, ma un conto è il ritmo accademico e un altro l'inferno calabrese. Strada, infine, è personalità indubbiamente forte, ma le qualità di medico non bastano, occorre essere esperti di organizzazione sanitaria".

Che fare allora? "Penso che dopo le elezioni -risponde Loiero -la stagione dei commissariamenti dovrà necessariamente terminare, anche perché in nessun'altra regione italiana si è arrivati ad un periodo così lungo, né sarebbe accettabile. Si può ad esempio immaginare una situazione del genere in Lombardia?".

"E allora -conclude l'ex presidente della Regione Calabria- si nomini un bravo assessore alla Sanità, esperto di conti, che conosca il territorio e i suoi bisogni e con grande impegno riesca a risollevare il settore, attingendo a tutte le risorse disponibili. Basti pensare che se si accedesse al Mes, per la nostra regione ci sarebbero a disposizione un miliardo e duecento milioni di euro".

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