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Governo, Zingaretti a Conte e Renzi: "Così non si va avanti"

10 dicembre 2020 | 19.43
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(Fotogramma)
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"Non partecipiamo ad alcuna presunta competizione all'interno della maggioranza, che ci dovrebbe vedere schierati da una parte o dall'altra". Nicola Zingaretti interviene con un lungo post su Facebook sulle tensioni nel governo e chiama fuori il Pd dalla disputa Conte/Renzi ma li avverte entrambi. "È da irresponsabili -sottolinea il segretario- dare spazio a rigidità e incomprensioni". I problemi, argomenta, vanno "valutati e risolti nel quadro di un limpido confronto tra l'insieme del governo e le forze politiche che lo sostengono" perché "ricomporre le differenze per continuare degnamente a guidare il Paese non è una perdita di tempo". Ma la condizione appunto per andare avanti.

"Abbiamo in mano la possibilità di cambiare l'Italia. È da irresponsabili dare spazio a rigidità e incomprensioni. La collegialità non è una perdita di tempo e davvero tutti ci devono investire", rimarca il segretario.

"Zingaretti fa da paciere? Ogni azione buona è sempre ben accolta, ma non dipende da noi", risponde un big di Italia Viva alludendo al premier Conte che pure, già ieri sera in un colloquio con i cronisti, ha messo sul tavolo un confronto sul Piano e sul contestato schema di governance del Recovery. "Conte - spiega un ministro Pd - è disponibile non ad archiviare tutto, ma a correggere sì". Da Italia Viva si ribatte: "Vogliamo una retromarcia vera, non roba finta. Vedremo".

Per verificarlo è atteso un incontro. Il Cdm stesso, un nuovo appuntamento con i leader della maggioranza e il presidente Conte. Al momento non risulta una convocazione. "Avremo di fronte tra qualche giorno -sottolinea Zingaretti- una proposta sul Recovery Fund. È una proposta, non un pacchetto conchiuso in se stesso. E' figlia del lavoro positivo di questi mesi ma è doverosamente aperta al confronto in Parlamento, anche con le opposizioni, e nel Paese". Insomma uno spazio c'è ancora ma "la ricomposizione -avverte Zingaretti- si può determinare se ognuno cerca di comprendere le ragioni dell'altro. Questo significa porre i temi in modo costruttivo e non distruttivo e, d'altra parte, non avvertire le critiche come un atto di lesa maestà".

Ma nei palazzi è forte la sensazione, al di là delle tensioni sul Recovery, di un governo Conte ormai in caduta libera. E non solo per mano di Renzi. La dead line è l'approvazione della legge di Bilancio. Di lì in poi, entro gennaio, la sorte del governo Conte sarebbe segnata. Ma mancano ancora tre settimane prima dell'ok alla manovra. Non poco. E niente può essere dato per scontato.

E' atteso anche un incontro con i capidelegazione e i capigruppo. "Entro il week end", dice una fonte di governo. Qui il tema è quello delle regole del Natale. E il capitolo contestato del divieto di spostamento tra comuni -in particolare i piccoli comuni- nei 'superfestivi'. Lo chiede Iv, lo chiedono parte dei dem con il capogruppo Andrea Marcucci e oggi anche Luigi Di Maio. Il "correttivo anti-solitudine", lo definisce il sindaco Pd di Pesaro, Matteo Ricci.

E il premier sarebbe intenzionato a modificare la norma. Ma un cambio delle regole vede fredda la cosidetta ala rigorista del governo con il ministro Roberto Speranza in testa, ma anche parte del Pd. Dice la sottosegretaria alla Sanità, la dem Sandra Zampa: "Dal profondo del cuore la penso come la signora Merkel. È doloroso, ma il modo migliore per onorare il Natale è fare in modo che il numero dei decessi scenda. Prima di cambiare quelle regole ci si dovrebbe documentare sugli esiti in termini di numero di nuovi contagiati derivanti dal festeggiamento del giorno del Ringraziamento in Usa".

Ma per Di Maio si tratta di una regola "un po' assurda e di difficile comprensione" che, dice, si augura venga modificata. Tutta Italia Viva spinge per cambiare la norma. "Siamo ben lieti che il presidente Conte si sia accorto che è necessario rivedere la norma che vieta gli spostamenti anche tra piccoli Comuni a Natale", dice Maria Elena Boschi e Teresa Bellanova aggiunge: "Ricredersi, lo ritengo segno di saggezza. E come suol dirsi, per la saggezza non è mai troppo tardi". Un riferimento che sembra valere anche per il Piano e la governance del Recovery.

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