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Entrate giù di un milione

Conte più 'povero', nel 2020 reddito cala a 150mila euro

11 gennaio 2021 | 15.43
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In portafoglio una Jaguar e un appartamento a Roma, ma reddito sceso a 150mila euro

Foto Fotogramma - Foto Fotogramma
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Con un milione di euro in meno nel portafoglio Giuseppe Conte si ritrova più povero nel 2020 e viene superato dalla collega Luciana Lamorgese, che balza al primo posto come 'paperone' di governo. Spulciando le ultime dichiarazioni dei redditi dei ministri pubblicate sul sito on line del Senato, si scopre infatti che il premier ha guadagnato complessivamente 158mila 474 euro, segnando un meno 1mln euro rispetto al 2019, mentre la responsabile del Viminale risulta la più ricca con i suoi 228mila 494 euro di imponibile. Se nel 2019 il prefetto Lamorgese ha denunciato al fisco 160mila 876 euro, l'anno scorso ha registrato 67mila euro in più, collocandosi al primo posto nella classifica del Conte bis.

Documento alla mano, non è intervenuta ''nessuna variazione della situazione patrimoniale" di Conte rispetto all'ultima dichiarazione presentata. Questo significa che l'attuale capo del governo giallorosso conserva la proprietà di un fabbricato a Roma e di una vecchia Jaguar XJ6, immatricolata nel '96, un'auto di lusso acquistata molto prima dell'inizio della sua carriere istituzionale, con un valore di mercato che oscilla tra i 5 e i 10mila euro a seconda delle condizioni e degli optional.

Nel dettaglio, prima del suo ingresso in politica, come professore universitario e avvocato civilista Conte (come riportato nella dichiarazione dei redditi del 2018 e in riferimento al periodo d'imposta 2017), denunciava al Fisco 380mila euro. Secondo la 'dichiarazione' successiva, quella del 2019 relativa quindi al 2018, anno in cui è diventato premier, il reddito complessivo è salito a un milione 155mila 229 euro. Un aumento consistente dell'imponibile, dovuto (secondo quanto precisato a suo tempo da fonti governative) al fatto che Conte, appena nominato presidente del Consiglio, ha dovuto chiudere tutti gli incarichi pendenti fatturando così in un solo anno importi che altrimenti sarebbero stati diluiti nel corso del tempo. Dopo 'l'impennata', nel 2020, il crollo: in un anno Conte si è 'impoverito', perdendo quasi 1 milione di euro.

Al terzo posto si piazza il responsabile della Difesa, Lorenzo Guerini, con 128mila 687 euro. Seguono a ruota il ministro dell'Ambiente Sergio Costa con 100 mila 377 euro e quello degli Esteri, Luigi Di Maio con 98mila 471 euro, che ha percepito la stessa cifra nel 2019 e nel 2018. L'ex capo politico del Movimento cinque stelle (come indicato nella dichiarazione del 2019), ha ceduto il 7 dicembre 2018 le quote della Ardima s.r.l., fondata nel 2012 e con sede nella sua Pomigliano d'Arco e ha venduto anche (il 16 dicembre dello stesso anno) la Rover Mini Cooper acquistata nel '93.

Stessa cifra di Di Maio dichiarano pure il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia e della Pubblica amministrazione, Fabiana Dadone. Lucia Azzolina, attuale ministro della Scuola, invece, ha quasi triplicato le sue entrate: se nel 2018 dichiarava un imponibile di 7mila 731 euro e nel 2019 uno di 81mila 106 euro, nel 2020 è arrivato il 'salto' di stipendio con 95mila 075 euro. Un altro grillino, il ministro delle Politiche giovanili e dello Sport, Vincenzo Spadafora, è passato dagli 85 mila 920 del 2018 agli 84mila 340 euro del 2019 per arrivare ai 97mila 223 dell'anno in corso.

Il Guardasigilli 5 stelle, il deputato Alfonso Bonafede, invece, ha 'incassato' sempre di meno, come dimostra l'imponibile degli ultimi tre anni: 158mila 982 euro nel 2018, 153mila 832 euro nel 2019 e 93mila 436,80 euro nel 2020. Il senatore Stefano Patuanelli, ministro dello Sviluppo economico, pure è andato migliorando da 46mila 339 euro del 2018 ai 63mila 965 del 2019, mentre la titolare del dicastero del Lavoro e delle Politiche sociali, la senatrice Nunzia Catalfo, ha guadagnato 101 mila 797 euro nel 2018 e 115mila 290 euro l'anno scorso.

La classifica governativa si completa con il ministro dell'Agricoltura, la renziana Teresa Bellanova (94mila 445 euro); il ministro del Sud, Giuseppe Provenzano (90.474 euro), quello per l'Innovazione, Paola Pisano, (81.441 euro); il ministro della Salute, Roberto Speranza (80.542 euro). Sotto gli 80mila euro si ritrovano il ministro della Cultura, Dario Franceschini, con 78.545 euro; il pentastellato ministro dei Rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà, con 77mila 173 euro; la responsabile delle Pari opportunità, Elena Bonetti, con 70mila 364 euro; il ministro per gli Affari europei, Vincenzo Amendola, con 33mila 375 euro. Fanalino di coda il titolare di via XX settembre, Roberto Gualtieri, con 31mila 874 euro a cui però bisogna sommare i circa 79mila euro incassati come parlamentare europeo.

Mancano all'appello per la dichiarazione dei reddito 2020 la ministra dei Trasporti Paola De Micheli che nel 2019 aveva un imponibile di 93mila 053 euro e il responsabile dell'Università e la ricerca, Gaetano Manfredi che nel 2019 percepiva 193mila 642 euro.

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