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Crisi governo, Boschi: "Confronto resta aperto"

19 gennaio 2021 | 08.19
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"Abbiamo posto i temi di cui nessuno parla: soldi per la sanità attraverso il Mes, riapertura delle scuole, incentivi per il lavoro anziché sussidi"

Crisi governo, Boschi:

"Questa non è una questione personale, in ballo c’è l’Italia. Abbiamo posto i temi di cui nessuno parla: soldi per la sanità attraverso il Mes, riapertura delle scuole, incentivi per il lavoro anziché sussidi”. Maria Elena Boschi si esprime così al Corriere della Sera sulla proposta di confronto di Italia Viva con il governo. "L’Italia si gioca il futuro adesso - aggiunge - non tra un anno. Adesso bisogna spendere bene i soldi del Recovery plan, rimandare i ragazzi a scuola, vaccinare le persone, sbloccare i cantieri, sostenere le realtà economiche chiuse. Adesso. Abbiamo chiesto al governo una visione per i prossimi anni, ci hanno risposto con la caccia ai responsabili. Noi vogliamo risolvere la crisi economica, sociale e sanitaria. Se il governo ha altre idee o vuole perseguirle con altre maggioranze vada pure avanti senza di noi".

"Chi ha fatto crescere lo spread è il Conte 1, non noi - prosegue l’ex ministra - E il Giuseppe Conte di oggi dimentica le sue parole in cui si definiva orgogliosamente sovranista e populista. Che i Cinque Stelle, che volevano uscire dall’euro e si schieravano con i Gilet gialli, oggi vogliano dare lezioni di europeismo a noi francamente fa sorridere. Il confronto non l’abbiamo mai chiuso. Ma è confronto tra idee, non uno scambio di poltrone. Dopo aver sentito l’intervento del presidente del Consiglio sono ancora più convinta delle nostre scelte”.

"Il Pd mi pare schiacciato sul grillismo - dice ancora la Boschi - E mi dispiace. Ma rispetto la scelta del segretario Zingaretti. Non so come faranno a spiegare alla loro gente che hanno preferito Mastella alla Bellanova”. Quanto al discorso del premier, “mi aspettavo un’apertura su Mes, cantieri, vaccini, lavoro per i giovani. Intanto il premier ha finalmente deciso di lasciare la delega ai Servizi. Piano piano sta emergendo che sui contenuti avevamo e abbiamo ragion. Per noi la politica è qualcosa di più del pallottoliere, ci interessa dare una mano al Paese. E per questo l’astensione è la strada per tenere aperto un canale di dialogo: al premier la decisione se coltivarlo o reciderlo”.

“Se il Governo non avrà 161 voti – conclude - dovrebbe riflettere se presentarsi dimissionario al Quirinale e consentire di formare un governo più forte e più stabile. Credo invece che proverà a formare la terza maggioranza in tre anni. Pur di restare dov’è, Conte cambia idea annualmente. Ieri vederlo leggere un testo di elogio a Biden dopo aver magnificato Trump è stato surreale. Se il Conte bis avrà vita lunga? “Prima di fare un pronostico vorrei capire di cosa stiamo parlando. Di questo governo senza le nostre ministre? Di un nuovo esecutivo dopo una crisi formale al Quirinale? Di un rimpasto con due ministri indicati da Mastella? In ogni caso non mi sembra quell’esecutivo di legislatura di cui avremmo bisogno”.

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