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Dimissioni Conte, Salvini chiama Meloni e Tajani

25 gennaio 2021 | 20.31
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La chiamata anche ai 'piccoli' per ribadire l'unità: domani vertice allargato a Udc, Noi con l'Italia e 'Cambiamo'

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Matteo Salvini, riferiscono fonti della Lega, ha chiamato gli altri leader del centrodestra e i 'piccoli' per ribadire l'unità della coalizione e affidarsi in questo momento delicato alla saggezza del Colle. Domani ci sarà un vertice di coalizione allargato a Udc, Noi con l'Italia e 'Cambiamo' per fare il punto della situazione. ''Il centrodestra è unito e compatto, la linea della coalizione resta quella espressa pochi giorni fa al Quirinale'', assicurano le stesse fonti.

Di fronte all'ipotesi di un Conte ter, Salvini 'convoca' quindi una nuova 'war room' per serrare i ranghi e provare a blindare la coalizione, visto che il pressing dei pontieri 'contiani' si farà ancora più forte nelle prossime ore per trovare più 'responsabili' possibili e nonostante le smentite, restano 'attenzionate' Forza Italia e i 'piccoli', a cominciare dai 'totiani' di 'Cambiamo'. Il leader della Lega, insomma, non si fida e appena esce la notizia che Conte andrà domani a dimettersi e non oggi, prendendosi altro tempo per allargare la sua maggioranza, sente al telefono gli alleati e invoca compattezza. Salvini, riferiscono fonti parlamentari, avrebbe chiamato non solo Meloni e Tajani, ma anche Silvio Berlusconi, che oggi, in una lunga nota, torna a escludere trattative di Fi per un soccorso al Conte ter.

Al summit di centrodestra per l'Udc, al posto del dimissionario segretario nazionale, Lorenzo Cesa, ci sarà il questore anziano del Senato, Antonio De Poli, presidente delle piccola formazione centrista che oggi, dopo un vertice di chiarimento in mattinata, si è tirata fuori dalla partita dei 'costruttori'.

Oltre allo spettro dei 'responsabili', Salvini proverà anche a ricompattare l'opposizione sulla 'formula' per affrontare la crisi: anche se fonti della Lega ribadiscono che c'è unità e "la linea della coalizione resta quella espressa pochi giorni fa al Quirinale'', il centrodestra resta diviso sul voto qualora dovesse fallire un Conte ter: Salvini (almeno stando alle sue parole) e Meloni continuano a spingere per le elezioni anticipate, mentre Berlusconi, pur appellandosi alla saggezza del Colle, vede innanzitutto un governo di unità nazionale con tutti dentro.

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