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Governo Draghi, Orlando: "Zingaretti ministro? Perché no"

10 febbraio 2021 | 21.12
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E sulla questione Lega, "non basta dire 'Salvini ha cambiato idea e va bene così'. Io dico che servono attenzione e cautela su questa conversione"

Fotogramma /Ipa
Fotogramma /Ipa

Nicola Zingaretti ministro nel governo Draghi? "Perché no? Assolutamente, ce lo vedo". Andrea Orlando, vicesegretario Pd, risponde così a Porta a Porta a chi gli chiede se vedrebbe il segretario dem nell'esecutivo. "Noi abbiamo detto una cosa molta chiara a Draghi: valuti lei le persone che possano aiutarla meglio. Noi non daremo nomi secchi ma daremo la disponibilità del Pd a dare una mano", ha aggiunto.

Sulla disponibilità della Lega ad appoggiare il governo nascente, Orlando spiega: "Io ero alle consultazioni e ho sentito come Draghi ha messo giù le cose, ha detto che è per un governo europeista, che spinga ulteriormente sul processo di integrazione e rivendichi anche scelte fin qui fatte dall'Europa", tutte cose che Matteo Salvini "ha sempre messo in discussione".

"Non basta dire 'Salvini ha cambiato idea e va bene così'. Io dico che servono attenzione e cautela su questa conversione... Noi a Draghi abbiamo detto che se si allarga di più perimetro, non mettiamo veti ma vanno precisati meglio i punti e chiariti meglio gli obiettivi e cronoprogramma sulle cose che vogliamo fare. Sta a Draghi valutare la compatibilità delle posizioni politiche tra le forze che hanno recepito l'appello del capo dello Stato", ha spiegato ancora.

Poi la battuta: "Credo che se Salvini continua su questa strada potrà competere per il premio Altiero Spinelli... in 12 ore da acerrimo nemico dell'Ue è diventato un sostenitore".

Sull'alleanza con i Cinquestelle, "io non ho mai parlato di rapporto strategico con M5S, non metterei aggettivi. Con M5S serve un rapporto per un sistema alleanza alternativo alla destra altrimenti si va al voto da soli".

"Le questioni poste dai 5Stelle mi sembrano assolutamente accoglibili, anche perché sottese" alle linee del Recovery "come il ministero per la Transizione ecologica" che "mi pare una anche questione non lontana dalle corde del presidente Draghi", ha aggiunto. Quanto alla definizione del 'superministero', "a livello europeo soluzioni diverse", osserva Orlando. "Il tema su cui creare maggiore link mi sembra quello ambiente ed energia".

Sulla crisi di governo e il ruolo di Italia Viva, Orlando aggiunge: "Io sono sicuro che Renzi abbia fatto il buco e la toppa l'abbia messa Mattarella. E' una mia interpretazione ma dubito sapesse che andava a finire così. Non sono sicuro che avesse tutte queste certezze. Io resto convinto che fare una crisi in piena pandemia non sia un'idea brillantissima".

Per Orlando, sul governo "dobbiamo spiegare bene questo passaggio anche ai nostri elettori dicendo che è un passaggio stretto che faremo insieme se ci saranno le condizioni politiche" di programma come è emerso anche "dal confronto" con Draghi. "Circoscritto e dettato da un carattere eccezionale. Se ci saranno questi elementi, si potrà gestire una fase che non potrà comunque essere lunghissima a meno che l'evoluzione di Salvini non sia irreversibile e porti la Lega ad essere il partito popolare italiano".

"Tra gli elementi che vanno tenuti in considerazioni c'è il rapporto di Salvini con il Ppe e i suoi soci di oggi che sono i sovranisti perché noi dovremo spiegare a Merkel e Macron che l'alleato dei loro principali avversari entra dentro un governo". "Le evoluzioni le rispetto e le incoraggio ma mi lasciano perplesso le conversioni fatte in 12 ore...", aggiunge.

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