San Paolo, 17 feb. - (Adnkronos/Dpa) - Il tecnico della nazionale di calcio dell'Iran, il portoghese Carlos Queiroz, ha detto che dopo essere riuscito a centrare l'obiettivo di qualificare il paese islamico per il Mondiale di Brasile 2014, ora lotta per portare "orgoglio e dignità" ad una squadra che proviene da un paese "con pessima fama". In una intervista al quotidiano 'Folha de Sao Paulo, l'ex tecnico del Real Madrid e della nazionale portoghese ha assicurato che le sanzioni economiche a cui è sottoposta l'Iran colpiscono "senza dubbio" il calcio di quel paese. "Il mondo ha un giudizio sbagliato del paese. È necessario vivere qui per percepire che alla fine dei conti l'Iran è un posto come tutti gli altri. La gente piange, ride, porta i figli a scuola, si resta fermi nel traffico...Gli esseri umani sono tutti uguali", ha aggiunto l'allenatore 60enne.
Queiroz ha inoltre detto che "lottare per l'affermazione di un paese che è tra i più appassionati di calcio" è qualcosa che lo "ispira". "L'Iran non ha una passione artificiale per lo sport. Non è necessario promuoverlo, come nei paesi vicini all'Iran o negli Stati Uniti. Il calcio è nell'anima degli iraniani", ha sottolineato l'ex tecnico di Sudafrica ed Emirati Árabi, ammettendo che a causa dei problemi economici la nazionale dell'Iran non ha "i giocatori né l'esperienza che hanno altri paesi", ma che anche cosí è convinto che può "avere una squadra ben preparata". "Solo questo può portarci a competere, con la speranza di raggiungere l'unico obiettivo: la qualificazione agli ottavi".
Infine alla domanda sul perché ha votato l'argentino Lionel Messi e non il connazionale Cristiano Ronaldo per il Pallone d'Oro 2013, ha spiegato che lo ha fatto perché quel voto "rappresenta l'opinione collettiva del calcio iraniano". Ha poi però chiarito che considera "giusto" che gli allenatori del mondo abbiano premiato Cristiano. "Questa è la mia opinione personale".
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