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Sport: Zanardi, l'11 ottobre gareggio per l'Ironman

12 settembre 2014 | 15.49
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L'ex pilota di F1 parteciperà alla gara di triathlon più dura al mondo durante la quale gli atleti competono nel nuoto (4 chilometri), ciclismo (180 chilometri) e maratona (42,2 chilometri), l'11 ottobre, a Kona, nelle Hawaii.

Alessandro Zanardi -Infophoto   - INFOPHOTO
Alessandro Zanardi -Infophoto - INFOPHOTO

Alex Zanardi parteciperà all'Ironman World Championship: la gara di triathlon più dura al mondo durante la quale gli atleti competono nel nuoto (4 chilometri), ciclismo (180 chilometri) e maratona (42,2 chilometri). L'11 ottobre, a Kona, nelle Hawaii, il campione paralimpico farà parte del ristretto gruppo di 'uomini d'acciaio' in grado di completare una gara difficile e lunga. Gareggerà con i normodotati: "Il mio sogno è di arrivare un secondo prima dello scoccare della decima ora", ha detto Zanardi durante una conferenza stampa a Milano.

"Può sembrare una sfida impensabile, ma se hai la curiosità di capire come sviluppare un progetto, puoi costruire delle strade alternative che nessuno aveva mai immaginato". E' quello che ha fatto lui, dopo aver perso entrambe le game nel 2001 in un incidente automobilistico a Lausitzring, in Germania. Zanardi è il solito campione determinato: arriva nelle Hawaii consapevole della propria preparazione "convinto -dice- di aver costruito una buona resistenza". A chi gli fa troppe domande, il campione paralimpico ammette di vedere "tutto più semplicemente: è una figata pazzesca", dice.

Partecipare a una gara che "per molti atleti è un sogno anche irrealizzabile, un punto d'arrivo", per Zanardi significa poter sfidare i propri limiti, un'altra volta: "sono convinto -dice toccando ferro- di non arrivare ultimo". Quando lo chiamano eroe, Zanardi quasi si infastidisce: sa di essere una persona fortunata perché, "a quasi 48 anni", fa il lavoro che gli piace. "Ci sono persone -dice- che fanno sfide molto più eroiche delle mie ogni giorno per mettere un piatto in tavola", lui è solo un atleta che può ancora continuare a sognare. Tra un mese alle Hawaii, ma nel 2016 a Rio de Janeiro: "voglio portare questa vecchia carcassa a Rio, per la mia seconda paralimpiade".

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