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Olimpiadi: Zanardi, Roma 2024? Non c'è nulla di impossibile

16 dicembre 2014 | 13.18
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Il bicampione paralimpico a Londra 2012: "Non ci sono miracoli da fare ma da domani mattina bisogna cambiare le cose: tutto parte da un cambiamento culturale di rispetto delle regole e dell'etica che vale per tutti"

Alex Zanardi all'ultima maratona di Roma (Foto Infophoto) - INFOPHOTO
Alex Zanardi all'ultima maratona di Roma (Foto Infophoto) - INFOPHOTO

"Roma può vincere? Non c'è nulla di impossibile, altrimenti l'unica cosa che ci resta è un'invasione pacifica della Germania. Non ci sono miracoli da fare ma da domani mattina bisogna cambiare le cose: tutto parte da un cambiamento culturale di rispetto delle regole e dell'etica che vale per tutti". Alex Zanardi crede nel sogno olimpico di Roma e dell'Italia per 2024, la cui candidatura è stata annunciata ieri dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, durante la cerimonia di consegna dei Collari d'oro al Coni.

"E' innegabile, con quello che è successo nel nostro Paese anche recentemente non si può dire che abbiano torto quelli che dicono che i grandi eventi sono un'occasione perfetta per consentire a chi vuole delinquere di farlo - sottolinea il bicampione paralimpico a Londra 2012 a margine del 'Giro d'onore' di ciclismo -. Però è anche vero che in Italia c'è tanta brava gente e non è giusto negare a chi vuole rendere giustizia al nostro Paese di raggiungere un grande sogno per le persone per bene che sono la maggioranza".

Obbligatorio, secondo Zanardi, che ci sia la massima trasparenza: "Penso che sarebbe importante che il nostro premier facesse un investimento anche dal punto di vista di garanzia. Dovrebbe dire: lo facciamo e garantiamo al popolo intero che questa volta sarà diverso. Se questa volta le cose si facessero all'italiana, nell'accezione più positiva del termine, tutti si metterebbero volentieri in scia".

Tra le rivali più pericolose ci saranno quasi sicuramente gli Stati Uniti: "Sì, senza dubbio. Ma io quando faccio le gare di handbike so di avere avversari fortissimi. Non mi presento alle competizioni convinto di vincere, ma di poter vincere: e così deve fare l'Italia, fare la sua parte fino a quando tireranno fuori dall'urna il nome della vincitrice".

"L'Italia deve fare quadrato intorno ad elementi positivi -conclude l'ex pilota di Formula 1- e isolare colui che delinque. Noi vediamo delle persone che commettono delle nefandezze terrificanti e poi il giorno dopo vengono quasi riabilitate. Poi vengono coinvolte in nuovi scandali, quasi a voler dire: se non ti beccano è andata. Anche dal punto di vista dell'educazione bisognerebbe isolare il crimine in ogni forma e dare le giuste opportunità a chi sente l'Italia come casa propria".

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