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Olimpiadi: Malagò, benedizione Papa? Il Vaticano è a Roma

19 dicembre 2014 | 15.36
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"Auguri per la candidatura di Roma ad ospitare i Giochi Olimpici del 2024. Io non ci sarò", ha scherzato il Pontefice durante la tradizionale Messa degli Sportivi che, quest’anno si è tenuta nella Basilica di San Pietro per chiudere le celebrazioni legate al Centenario del Comitato Olimpico Nazionale Italiano

Il papa alla messa degli sportivi
Il papa alla messa degli sportivi

"Vi auguro ogni bene per il vostro servizio. Auguri per la candidatura di Roma ad ospitare i Giochi Olimpici del 2024. Io non ci sarò. Il Signore benedica tutti voi e le vostre famiglie". Papa Francesco ha cosi' benedetto la candidatura di Roma ai Giochi del 2024 durante la tradizionale Messa degli Sportivi che, quest’anno si è tenuta nella Basilica di San Pietro per chiudere le celebrazioni legate al Centenario del Comitato Olimpico Nazionale Italiano.

Entusiasta il numero uno del Coni, Giovanni Malagò, per le parole del Pontefice. "Roma ha avuto la benedizione del Papa per la candidatura olimpica e gli altri non possono averla? Gli altri hanno altre cose, il Vaticano è dentro la città di Roma. E' questo il discorso", ha sottolineato il numero uno dello sport italiano. "E' una giornata fantastica, più di 10mila persone nella basilica e la piazza strapiena. Una partecipazione corale di tutto il nostro mondo, rappresentanti degli enti, disabili, i campioni olimpici di oggi e di ieri, i membri del Cio, i presidenti di federazione. Soprattutto un invito a farlo sempre, tutti gli anni. Mi sembra che le strade di chiesa e sport si stiano avvicinando sempre di più. Forse un giorno si sovrapporranno", continua Malagò.

"Uno può intendere la chiesa ma attenzione anche ad interpretarla in altre sedi perché si deve avere rispetto di tutti - sottolinea il n.1 del Coni-. Qui si lavora sui valori, sulle linee guida, quello che cerchiamo di fare noi e credo che oggi il Papa ha voluto sottolineare. E' stato qualcosa di eccezionale". All'incontro con Papa Francesco erano presenti, tra gli altri, oltre a Malagò, anche il Segretario Generale, Roberto Fabbricini, il Vice Segretario Generale, Carlo Mornati, i vertici della Coni Servizi, il Presidente Franco Chimenti e l’Amministratore Delegato, Alberto Miglietta e i presidenti di federazioni come il numero uno della Figc, Carlo Tavecchio che al momento di salutare il Papa, si è inginocchiato e gli ha fatto il baciamano. Nelle prime file in Basilica erano presenti anche alcuni esponenti del governo: tra loro, Graziano Del Rio, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e il ministro della Difesa, Roberta Pinotti.

La funzione religiosa è stata officiata dal Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra che ha voluto porre l'accento sulla necessità per un atleta di essere irreprensibile: "Bisogna astenersi dalla bevande inebrianti, dal vino e dai cibi impuri. Bisogna saper rinunciare a qualcosa, quello che si chiama esercizio atletico. Nella parola greca askesis, c'e' la parola italiana ascesi, che comprende fatica, il peso del sudore di tutto il corpo, ma ha anche un altro risultato purtroppo degenerativo. Astenersi da cose proibite significa l'appello a conservare la sua innocenza, la sua purezza senza trasformazioni attraverso percorsi fisici, chimici, materiali. Sansone sa rifiutare ed entrambi sanno anche saper dare se stessi nello splendore genuino del proprio organismo che e' il propri corpo".

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