Il presidente biancoceleste pensa alla stracittadina della Capitale in programma domenica pomeriggio indicando la strada alla squadra di Pioli: "Serviranno la determinazione e lo spirito di gruppo dimostrati fino ad oggi". E sul clima sugli spalti dell'Olimpico aggiunge: "Mi auguro un tifo responsabile"
"Lazio da scudetto se vince il derby? Noi viviamo alla giornata, non facciamo voli pindarici né abbiamo visioni oniriche. Giochiamo partita dopo partita, dopo faremo il punto. Vincere il derby ci candiderebbe? Noi dobbiamo giocare con umiltà, determinazione e spirito di gruppo dimostrato fino ad oggi. Questi sono gli ingredienti per poter raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissi". Sono le parole del presidente della Lazio, Claudio Lotito, a pochi giorni dal derby della capitale, in programma domenica alle 15.
Una partita che deve essere una festa: "Penso che la Lazio ha sempre dimostrato di enfatizzare i valori dello sport. La prima maglietta 'No Racism' era la nostra. Poi abbiamo messo in campo tutta una serie di azioni che sono state volte a prevenire certi fenomeni -ha sottolineato Lotito a margine della presentazione dell'album Panini 'Calciatori 2014-2015' a Roma-. Mi auguro che il tifo sia responsabile e capisca l'importanza di questa partita, che sia all'insegna dello sport tifando per la propria squadra del cuore e sempre nel rispetto delle regole".
Il numero uno della Lazio ha evitato di commentare le parole del patron dell'Udinese Pozzo secondo il quale il tecnico della Roma, Rudi Garcia, sta raccogliendo i frutti delle continue lamentele con gli arbitri. "Non entro nella questione. Il derby noi lo disputiamo domenica e non lo dobbiamo disputare prima della partita. Ognuno è responsabile di quello che dice, di quello che fa e dei propri atteggiamenti. L'atteggiamento della Lazio è quello di misurarsi sul campo attraverso una prestazione che mi auguro sia all'insegna delle proprie capacità e delle proprie potenzialità".
Soffermandosi sul tifo che ci sarà sugli spalti, Lotito si è detto convinto che non servano iniziative comuni di pacificazione semplicemente perché "è un termine improprio, perché non c'è una guerra in atto. Penso che c'è un posizionamento diverso di valori sportivi. La Lazio è la prima squadra della capitale, nata dal 1900, quindi faccio una battuta: probabilmente in passato parecchie persone, prima ancora che fosse nata la Roma, avrebbero tifato Lazio perché non c'erano altre squadre a Roma come alternativa".
