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Fava ai pm: "Mai favorito Palamara"

05 giugno 2019 | 13.10
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Davanti ai magistrati respinge tutte le accuse: "Non ho mai rivelato ciò che non conoscevo". Caos procure, presidente Anm: "Chi è coinvolto si dimetta"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

"Non ho mai rivelato ciò che non conoscevo e non ho favorito in alcun modo Palamara, che ha scoperto dell’esposto che avevo presentato al Csm su Ielo e Pignatone nel mese di maggio. Io avevo presentato l’esposto a marzo e a quel punto non era più un segreto perché a conoscenza di tanti togati". Lo ha detto il pm di Roma Stefano Rocco Fava respingendo tutte le accuse davanti ai pm di Perugia ieri ascoltato per cinque ore nell’ambito della vicenda che vede indagato per corruzione il magistrato ed ex presidente dell’Anm Luca Palamara. Fava è indagato per favoreggiamento e rivelazione del segreto di ufficio in concorso. E’ stato Fava a fare un esposto al Csm contro l'ex procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone e l'aggiunto Paolo Ielo per presunte irregolarità nella gestione delle inchieste sull'avvocato Piero Amara.

"Che io ricordi, Palamara era venuto da me già sapendo dell’esposto - ha detto Fava - In merito all’accusa di violazione del segreto istruttorio - ha continuato il pm romano - posso affermare con ragionevole certezza di non aver rivelato ciò che non conoscevo. Infatti dell’inchiesta su Palamara io non sapevo nulla, perché pur partendo dall’indagine sull’imprenditore Fabrizio Centofanti, procedimento condiviso tra me e alcuni procuratori aggiunti, io non ero a conoscenza di quegli atti, nei quali si parlava dei rapporti tra Centofanti e Palamara, mandati a Perugia".

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