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Fbi: "Identificato il boia di Foley". Orrore a Mosul: Sameera torturata e uccisa in piazza

25 settembre 2014 | 20.14
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Ad annunciarlo è stato lo stesso direttore dell'Fbi, James Comey che però non ha voluto divulgare l'identità o nazionalità di 'Jihadi John', il killer dal forte accento britannico. Intanto l'orrore della violenza dello Stato islamico continua: un'avvocata impegnata per i diritti umani è stata giustiziata da un plotone di esecuzione in Iraq dopo essere stata barbaramente torturata

Fbi:

Identificato dall'Fbi il killer degli ostaggi dello Stato Islamico decapitati. Il nome dell'uomo incappucciato che ha decapitato in video i due giornalisti americani, James Foley e Steven Sotloff, e l'ostaggio britannico, David Haines, non è stato fatto. Ad annunciarlo è stato lo stesso direttore dell'Fbi, James Comey.

Parlando con i giornalisti, Comey ha quindi affermato di sapere chi è l'uomo che appare nei tre video delle decapitazioni, ma non ha voluto confermare identità o nazionalità del boia dal forte accento britannico. Comey ha detto che l'Fbi è stata in grado di identificare l'uomo grazie all'aiuto di partner internazionali.

Nelle scorse settimane l'ambasciatore britannico a Washington, Peter Westmacott, ha detto che Londra era molto vicina a identificare il sospetto. Interpellate dai medi britannici, le autorità di Londra non hanno confermato se gli americani hanno comunicato loro l'identità dell'uomo o se vi siano operazioni o arresti imminenti. "Non commentiamo notizie di sicurezza nazionale", ha detto una portavoce dell'Home Office. Comey ha anche detto che l'Fbi sta ancora lavorando per identificare gli altri due militanti che appaiono nel video, che sembrano avere accento americano o canadese".

L'uomo identificato è stato soprannominato "Jihadi John" perché considerato alla guida di un gruppo di jihadisti britannici che gli ostaggi rilasciati hanno raccontato di aver soprannominato i "Beatles" durante la prigionia.

Intanto prosegue l'orrore della violenza degli jihadisti dello Stato islamico (Is) che hanno torturato e ucciso una donna avvocato attiva nel campo dei diritti umani, Sameera Salih Ali al-Nuaimy. Lo ha annunciato l'Alto commissario Onu per i diritti umani, Zeid Ra'ad al-Hussein, il quale ha spiegato che la donna era stata prelevata la scorsa settimana dalla sua abitazione a Mosul, nel nord dell'Iraq, dopo aver criticato sui social network le azioni di devastazione e distruzione condotte dall'Is contro santuari e antiche moschee.

Accusata dai militanti di apostasia, al-Nuaimy è stata torturata per giorni prima di essere giustiziata in piazza da un plotone di esecuzione, lunedì scorso. "Questa orrenda esecuzione pubblica di una donna coraggiosa la cui unica arma erano le parole che usava per difendere i diritti umani smaschera l'ideologia fallimentare dell'Is e dei suoi alleati", ha commentato al-Hussein. L'uccisione dell'avvocato è stata confermata dal Centro per i diritti umani del Golfo, il quale l'ha definita come un "crimine contro l'umanità". Le Nazioni Unite hanno più volte denunciato attacchi e violenze contro le donne a Mosul, città che da giugno è sotto il controllo dell'Is. "Sono a rischio - si legge in un recente rapporto dell'Onu - soprattutto le donne istruite e le professioniste".

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