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Fdi chiede stop pensioni partigiani filo-titini

11 febbraio 2019 | 18.46
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Nespolo (Anpi): "Richiesta meschina a ultra 90enni"

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Lo stop alle pensioni per gli ex partigiani filo-titini, che si sono macchiati di crimini contro gli italiani, proposto da Fratelli d'Italia è una "iniziativa sacrosanta che si unisce ad altre nostre richieste, come quella di revocare le onorificenze date dalla nostra Repubblica al maresciallo Tito e di intervenire contro il fatto di intitolare proprio a Tito tante strade nelle nostre città". Lo dice all'AdnKronos la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, dopo che oggi Fratelli d'Italia ha rivolto un'interrogazione al ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, a firma del deputato Federico Mollicone, del collega di partito Walter Rizzetto e di Guido Germano Pettarin, deputato di Forza Italia, per chiedere di abolire pensioni a ex partigiani del confine orientale, complici dei titini tra il '43 e il '47, e alle famiglie beneficiate dalla reversibilità.

A commentare l'interrogazione sulle pensioni erogate agli ex partigiani filo-titini è il presidente della Regione Friuli Venezia-Giulia, Massimiliano Fedriga. "Se tecnicamente si può fare, se hanno commesso reati o hanno collaborato alle stragi, sono favorevole" afferma all'AdnKronos. "Ho proposto proprio io - ricorda il governatore leghista - di togliere le pensioni ai mafiosi, certo che sarei d'accordo".

Per Ettore Rosato, vicepresidente dem della Camera, "nel dramma degli esuli, delle foibe e di quello che è accaduto sul confine orientale, esiste certamente un tema di verità non emerse, di criminali non puniti, di documenti celati". "E con questo - aggiunge il parlamentare triestino all'Adnkronos - c’è anche il tema delle pensioni che se erogate effettivamente a criminali di guerra riconosciuti tali da un tribunale vanno revocate, siano essi comunisti o fascisti". "Del resto - ricorda l'esponente dem - il Parlamento ha deciso già così qualche anno fa per terroristi e mafiosi. Tutte le istituzioni devono lavorare senza tregua per far emergere la verità e far prevalere la giustizia ma attenzione a non cercare soltanto occasione di divisioni".

"Vogliono cancellare un pezzo di storia, continuando nell'assoluzione dei criminali di guerra italiani e condannando a posteriori gli slavi che, come vuole lo stereotipo fascista, sono barbari" dice all'AdnKronos Viola Carofalo, leader di Potere al Popolo, commentando l'interrogazione parlamentare presentata da Fratelli d'Italia. "E' un modo - attacca l'esponente della sinistra - per non parlare seriamente delle complesse vicende del confine orientale e, intanto, usare il tema per distrarre gli italiani. È quantomeno grottesco che proprio loro parlino di pensioni dopo quello che hanno fatto; si tratta di fumo negli occhi per coprire le proprie responsabilità politiche di fronte agli italiani". Per la leader di Potere al Popolo "queste loro affermazioni offendono nuovamente la memoria delle vittime italiane e jugoslave delle politiche fasciste in quei territori. Si affrontino con rigore e serietà storica queste vicende, non con le chiacchiere da bar di chi ha la coscienza sporca".

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