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Governo, Meloni: "Rispetto richieste alleati ma no scelte imposte"

05 ottobre 2022 | 13.04
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La leader di Fdi durante l'esecutivo del partito: "Voglio persone giuste al posto giusto. Tecnici? Conta la competenza"

(Foto Fotogramma)
(Foto Fotogramma)

Rispetto tutti i partiti della coalizione e il mio partito, ma non mi farò imporre nomi che non siano all'altezza della situazione, perché il momento per l'Italia è delicato. Durante l'esecutivo nazionale di Fdi Giorgia Meloni, raccontano alcuni presenti, avrebbe promesso che rispetterà le richieste degli alleati per la formazione del governo, quel che conta è avere la persona giusta al posto giusto. Al di là del politico e del tecnico, sarebbe stato il ragionamento, la leader di via della Scrofa vorrebbe in squadra chi ha le competenze e l'esperienza. Tradotto: serve il profilo giusto per ogni casella.

Meloni non avrebbe fatto alcun nome ribadendo in questa fase delicata delle trattative la necessità di essere prudenti e di mantenere il massimo riserbo, visto che ancora non ha avuto l'incarico del capo dello Stato e ci tiene a rispettare le istituzioni.

"Come chiesto dai cittadini", il prossimo governo "porterà avanti politiche in discontinuità rispetto a quelle messe in piedi in questi anni dagli esecutivi a trazione Pd. E per farlo intendiamo mettere in piedi il Consiglio dei ministri più autorevole e di alto profilo possibile. Questo significa che non sarà composto per risolvere beghe interne di partito o proponendo qualsiasi nome o per rendite di posizione", avrebbe sottolineato affermando: "Intendiamo mettere in piedi il Consiglio dei ministri più autorevole e di alto profilo possibile".

"Si parte dalla competenza e se quella migliore dovesse essere trovata al di fuori degli eletti, a partire da Fdi, questo non sarà certo un limite", ha osservato quindi Meloni parlando ai suoi. Questo, però, "non cambia la natura fortemente politica del governo", ha rimarcato la leader di Fratelli d'Italia, "perché i governi sono politici quando hanno un mandato popolare, un programma definito, una visione chiara e una guida politica".

Se il presidente della Repubblica ci conferirà il mandato, il nostro sarà un governo politico, forte e coeso, con un programma chiaro, un mandato popolare e un presidente politico", ha rimarcato.

"Ereditiamo una situazione difficile: i ritardi del Pnrr sono evidenti e difficili da recuperare e siamo consapevoli che sarà una mancanza che non dipende da noi ma che a noi verrà attribuita anche da chi l'ha determinata", ha detto ancora, parlando ai suoi.

E dopo aver ricordato come "dopo il voto la classe dirigente di Fratelli d'Italia ha dato una prova di stile e serietà: malgrado la vittoria storica non abbiamo festeggiato perché sarebbe stato inopportuno rispetto alle sfide che l'Italia sta vivendo. La gioia e la legittima soddisfazione hanno lasciato subito spazio al pragmatismo e al senso di responsabilità", ha affermato: "Il momento è delicato per il Paese, servono prudenza, nervi saldi e senso di responsabilità, avrebbe detto ancora Meloni. "Abbiamo margini di tempo stringenti ma noi siamo pronti e abbiamo le competenze e le capacità'', ha affermato.

"Ci troviamo di fronte alla fase forse più difficile della storia della repubblica italiana - ha detto ancora - siamo nel mezzo di un conflitto, i cui contorni sembrano irrigidirsi ancora di più; restano incognite sul tema della pandemia; viviamo una crisi economica e energetica che sembra destinata a provocare un effetto domino sui prezzi delle materie prime e dei prodotti alimentari".

Quanto alla sinistra, "è in totale corto circuito: siamo arrivati al punto di vedere manifestazioni di protesta contro il nostro governo senza che ancora ci sia il nostro governo". "Abbiamo visto femministe scendere in piazza per protestare contro la possibilità di avere il primo presidente del Consiglio donna. E da chi ieri ci accusava di essere 'un pericolo per l'Italia e l'Europa' sentiamo dire oggi di essere diventati 'draghiani' o 'normalizzati'. Letture, come al solito, distorte da parte di chi non si rassegna alla nostra vittoria", ha proseguito la presidente di Fratelli d'Italia. "Oggi - ha detto Meloni parlando ai suoi - quelle bugie si stanno sgretolando ed è palese che eravamo più seri noi, pur dall'opposizione del governo".

E ancora: "Tra 70 giorni (21 dicembre) ricorrerà il decennale della fondazione di Fratelli d'Italia. Dieci anni fa non potevamo immaginare i traguardi che avremmo raggiunto: con orgoglio raccogliamo i frutti di un lavoro duro, portato avanti con determinazione e costanza, senza mai prendere scorciatoie. Siamo partiti dall'1.98% per arrivare a essere oggi il primo partito italiano con il 26%".

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