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Sanità: febbre del Nilo, 5 casi in provincia di Modena

28 agosto 2015 | 15.43
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La febbre del Nilo trasmessa dalle zanzare colpisce anche la provincia di Modena. Nelle ultime 2 settimane sono stati registrati i primi 5 casi del 2015, di cui 4 di malattia neuro-invasiva e uno con sintomatologia più lieve. Lo riferisce l'azienda sanitaria locale, precisando che in base agli esami di laboratorio 2 casi sono stati classificati come confermati e 3 come probabili.

Due pazienti sono ancora ricoverati all'ospedale Ramazzini di Carpi, mentre gli altri 3 sono già stati dimessi. Tutte le persone infettate risiedono nell'area Nord della provincia: 3 a Carpi, uno a Novi e uno a Concordia.

Il sistema di sorveglianza, attivo da maggio - sottolinea l'Ausl di Modena - ha rilevato una circolazione del virus in zanzare comuni nelle province di Bologna, Ferrara, Piacenza, Reggio Emilia, Parma e anche a Modena. Proseguono quindi i controlli previsti dal Piano regionale e sono state attivate le misure di sicurezza del caso. "E' importante che i cittadini continuino ad adottare misure di protezione dalle punture di zanzara - raccomanda l'azienda sanitaria - per impedire la possibilità, pur non frequente, di essere infettati dal virus".

L'Ausl di Modena ricorda che da alcuni anni la Regione Emilia-Romagna ha attivato un sistema di sorveglianza sulla circolazione del virus responsabile della West Nile Disease. L'agente infettivo viene cercato negli uccelli e nelle zanzare con metodi di laboratorio altamente specializzati. Inoltre, nel periodo primaverile ed estivo i reparti ospedalieri che ricoverano persone con determinate manifestazioni neurologiche eseguono test di laboratorio per accertare o escludere la diagnosi di febbre del Nilo. In base al livello di rischio, Regione, Comuni e aziende Usl provvedono ad attivare le misure preventive.

La maggior parte delle persone infette dall'agente patogeno della febbre del Nilo non mostra alcun sintomo, ricorda l'Ausl modenese. Circa il 20% presenta sintomi leggeri (febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, manifestazioni cutanee), che possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell'età. I sintomi più gravi (malattia neuroinvasiva) si presentano in media in meno dell'1% delle persone infette (una su 150) e comprendono febbre alta, forti cefalee, debolezza muscolare e problemi neurologici. Nei casi più gravi (circa uno su mille) il virus può causare un'encefalite letale o esiti permanenti. La forma seria della malattia interessa principalmente le persone anziane o con ridotta efficienza del sistema immunitario.

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