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Fecondazione: avvocato, divieto eterologa ingiusto e discriminatorio

08 aprile 2014 | 12.31
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Roma, 8 apr. (Adnkronos Salute) - "Il divieto di fecondazione eterologa è la norma 'simbolo' della legge 40 ed è ingiusta e discriminatoria". Lo ha sottolineato oggi nel suo intervento di fronte alla Corte Costituzionale l'avvocato Marilisa D'Amico, legale delle coppie che si sono rivolte alla Consulta per la cancellazione di questo paletto.

Secondo il legale "emerge in modo prepotente la discriminazione totale e assoluta fra due 'categorie' di coppie che si trovano in una condizione analoga dal punto di vista medico. Per i medici, infatti, è assolutamente pacifico che si tratta di coppie in condizioni mediche identiche".

Per D'Amico, poi, le sopravvenute "nuove norme in tema di parentela e di responsabilità genitoriale, che hanno equiparato totalmente i figli legittimi a quelli naturali, sancendo in modo definitivo il principio in base al quale i figli sono tutti uguali, dimostrano in modo inequivocabile come il legislatore sposi un principio diverso da quelli della forma legale e dell'identità biologica, sostituendoli con l'attenzione all'uguale dignità di tutti gli esseri umani e alla sostanza dei rapporti familiari". Il legale ha infine evidenziato che "la donazione di sperma è attualmente vietata solo in tre Paesi: Italia, Lituania e Turchia, i quali vietano nel complesso la fecondazione assistita eterologa. La donazione di ovuli è vietata in Croazia, Germania, Norvegia e Svizzera, oltre ai tre Paesi sopra menzionati".

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