Roma, 9 apr. (Adnkronos Salute) - "La mia opinione personale è nota: non ho mai apprezzato i limiti e le restrizioni della legge 40 (e ho concorso a proporre referendum popolari su questo argomento); non condividevo il divieto di fecondazione eterologa; ritenevo e ritengo che, su queste materie, debba essere massimamente salvaguardata la libera scelta delle persone. Avrei preferito che fosse il Parlamento a correggere in tempo la rotta, precedendo l'intervento della Corte Costituzionale". Lo dichiara Daniele Capezzone (Forza Italia).
"Tuttavia - aggiunge - a mio avviso, è comunque positivo che si sia giunti a questo esito, attraverso il pronunciamento della Consulta. So bene che in ogni schieramento e in ogni partito, com'è naturale sulle questioni eticamente sensibili, vi sono posizioni e orientamenti diversi. E quindi anche nel mio partito vi sono colleghi e aree culturali che hanno un approccio lontano dal mio. Ma ciò, lo ripeto ancora, è assolutamente naturale, su queste materie, e accade in pressoché tutti i partiti di grande dimensione dell'Occidente avanzato".
"Per parte mia, da liberale, credo nella libera scelta delle persone; e auspico che in futuro non si varino altre norme da Stato etico. Nella visione liberale in cui mi riconosco, non tocca allo Stato scegliere un solo orientamento morale e imporlo per legge a tutti; semmai - conclude il presidente della Commissione Finanze della Camera - lo Stato deve consentire a ciascuno di fare la propria scelta morale personale, nel rispetto del solo limite del 'neminem laedere'".
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