Roma, 14 apr. (Adnkronos Salute) - Dal semplice ticket ambulatoriale al S. Anna di Roma fino ai 2.000 euro dell'ospedale Pertini, dove si è verificato il caso del presunto scambio di embrioni. Questo il costo della fecondazione assistita nelle strutture pubbliche del Lazio, dove "non è ancora stata definita la tariffa delle prestazioni per le coppie, con forti differenze tra centro e centro", denuncia Cittadinanzattiva.
Nel Lazio sono presenti e attivi 37 centri privati per la Pma, 7 pubblici e 3 privati-convenzionati. La Regione si pone al terzo posto dopo Lombardia ed Emilia Romagna per numero di centri (24), di pazienti (6.231 pazienti) e di cicli (7.273 iniziati), ma tutto è prevalentemente svolto nel privato - rileva Cittadinanzattiva - Infatti, su 7.273 cicli solo 1.126 avvengono nel pubblico (il 15,5%) e 6.145 nel privato, l'84,5% (fonte ministero della Salute 2013 su dati 2011).
Il costo medio di una fecondazione in vitro nei centri privati varia dai 3.000 ai 4.000 euro. Si arriva così alla somma di oltre 18 milioni di euro, tutti spesi nel privato. Se si considera che un ciclo di Pma costa alla struttura dai 1.500 euro ai 2.500-2.700 euro e se si inserisce un ticket di 500/700 euro, si riuscirebbe a generare dunque, oltretutto, un recupero notevole di risorse ogni anno. Non avendo un sistema pubblico adeguato, il Lazio perde inoltre le somme che potrebbero derivare dalla mobilità passiva: attrae infatti almeno 1.561 pazienti l'anno da altre Regioni con 1.792 cicli effettuati. Purtroppo, di questi, solo 90 sono eseguiti nel pubblico (1,2%) e solo 89 pazienti sono trattati nel Ssn (1,4%). (segue)
