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FederBio, in Italia si perdono 2 mq di suolo ogni secondo

04 dicembre 2020 | 18.11
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(Fotogramma)
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L'Italia perde due metri quadrati di suolo al secondo, sostituendolo con coperture artificiali; circa 16 ettari al giorno. A lanciare l'allarme, in occasione della giornata mondiale del suolo, è FederBio analizzando i dati Ispra. Il fenomeno, che contribuisce a rendere il suolo meno fertile e a incentivare pericoli di natura idrica e franosa, riguarda anche le aree protette e le zone a pericolosità idrica, di frana e sismica. Inoltre, il consumo di suolo contribuisce a far diventare le città sempre più calde, innalzando le temperature fino a +2° nei centri abitati più densi.

“I dati confermano un continuo e significativo incremento del consumo di suolo a scapito delle aree agricole e naturali, la cui tutela è decisiva per contrastare i cambiamenti climatici - dichiara Maria Grazia Mammuccini, presidente FederBio - Soprattutto in un momento come quello attuale, dove la crisi sanitaria è fortemente legata a quella ambientale, è fondamentale un’attività di sensibilizzazione su una corretta gestione dei terreni".

"L’agricoltura intensiva, la monocoltura, l’uso di diserbanti e concimi chimici di sintesi sono tra gli elementi che più impoveriscono il terreno, riducendo la materia organica e la concentrazione di microrganismi. Ecco perché - aggiunge - è urgente un cambio di rotta reale e concreto, basato sulla transizione agroecologica, per allineare anche l’Italia agli obiettivi ambiziosi del Green Deal europeo e delle strategie Farm to Fork e Biodiversità che incentivano le pratiche sostenibili a tutela degli ecosistemi e della fertilità dei terreni”.

FederBio cita anche il report dell’Organic Center dell’University of Maryland ("Organic Farming Practices for Improving Soil Health"), che mostra come l’agricoltura biologica, che vieta l’uso di concimi chimici di sintesi e di pesticidi e si basa sul riciclo della sostanza organica, permetta di contrastare la defertilizzazione del suolo. Le pratiche agroecologiche favoriscono, infatti - sottolinea FederBio - il sequestro del carbonio nel terreno, determinante per preservare la biodiversità sotterranea e per contrastare il cambiamento climatico, invertendo la rotta dell’innalzamento delle temperature.

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