Ambrogioni, gettano brutte ombre su classe dirigente.
"Una vera e propria aberrazione". Non usa mezzi termini Giorgio Ambrogioni, presidente di Federmanager, nel commentare con Labitalia le buonuscite milionarie che spesso hanno accompagnato l'uscita da aziende e banche di figure dirigenziali.
"E' un uso improprio di un principio sacrosanto, una cosa -aggiunge- che abbiamo sempre contestato palesemente. Queste megaliquidazioni, spesso disancorate dai risultati ottenuti, gettano una brutta ombra sulla classe dirigente del Paese. Giustamente, chi lavora e guadagna 20-30 mila euro all'anno o chi è disoccupato non può accettare che ci siano pochi soggetti che vengono remunerati in questo modo abnorme".
La parola 'tetto', però, non piace a Federmanager. "E' il mercato, la professionalità, il rischio, l'impegno la responsabilità -precisa il presidente- che determinano il livello retributivo. Quello che io dico è che ci vuole sobrietà. Se facciamo prevalere questo principio della sobrietà, dell'equilibrio complessivo, della coerenza, allora il problema si risolve. Ma non si risolve coi tetti", conclude Ambrogioni.