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Federmeccanica-sindacati, dal 2/2 confronti serrati, si tenta stretta

26 gennaio 2021 | 16.04
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Il leader della Fiom Re David all'Adnkronos: "si tenta affondo su rinnovo, sarebbe segnale importante in crisi"

Federmeccanica-sindacati, dal 2/2 confronti serrati, si tenta stretta

Calendario stringente per Federmeccanica e Fim Fiom e Uil sul rinnovo del contratto: il 2, 3 e 4 febbraio prossimo, infatti, le parti torneranno ad incontrarsi: e si tenterà la stretta finale verso l'accordo. Il negoziato d'altra parte è arrivato ad un punto di non ritorno: oltre 1 anno di trattative, uno sciopero generale di categoria sulla richiesta di aumento salariale che i sindacati hanno quantificato nella piattaforma ad avvio trattativa in 153 euro mese; la ripresa del dialogo e la formalizzazione di una proposta da parte degli industriali meccanici di un aumento in busta paga di 65 euro al mese che entrerà però a regime lungo un arco di 3 anni ; e un pacchetto di flexible benefit che arriva a 750 euro nel triennio 2021-2023.

Difficile predire quale sarà il punto di caduta per gli aumenti in busta paga, qualcuno parla di una cifra intorno agli 80 euro, poco più poco meno, ma quello che è certo, come dicono tutti i sindacati, che l'aumento dovrà riguardare i minimi contrattuali e non potrà fermarsi ai 65 euro proposti lo scorso mese da Federmeccanica, neppure con un eventuale rilancio sul welfare aziendale o i benefit. Sul tavolo, altra partita importante, anche la riforma dell'inquadramento proposta da Federmeccanica che Fim Fiom e Uil sono disposti. Il 2 febbraio, dunque, si avvierà la nuova fase del confronto: sarà anche nei numeri di presenze un tavolo importante, circa 120 tra sindacati e imprenditori, presenti molti territori e molte aziende. Garantita la sicurezza dai numerosi e ampi spazi attrezzati da Federmeccanica anche questa volta nella sede di Confindustria a Roma.

"Sicuramente tre giorni consecutivi di trattativa a più di un anno di dall’inizio dell'avvio del negoziato significa che si proverà ad andare a fondo per cercare di tirare le somme di tutto il lavoro fatto fino ad oggi. Vedremo dove arriviamo, se siamo in grado di costruire un punto d’incontro utile per fare il contratto", spiega all'Adnkronos, Francesca Re David, leader Fiom. "Una trattativa è sempre difficile, questa in particolare, perché è non solo è dentro una pandemia ma adesso anche nel cuore di una crisi di governo. Per questo, a maggior ragione, se riuscissimo appunto a trovare un punto di incontro sarebbe un segnale importante in una situazione di così forte instabilità", prosegue.

Scoglio principale è e resta quello della distanza siderale sugli aumenti futuri di salario tra imprenditori e sindacati. "Abbiamo tre giorni per sciogliere questo nodo. La soluzione di Federmeccanica, di 65 euro al mese in tre anni di cui solo una parte sui minimi, non è accettabile e le imprese lo sanno bene; ma c'è comunque una disponibilità in generale a trattare da parte di Federmeccanica. Da parte nostra l'aumento salariale non può che essere sui minimi", dice. E spiega ancora: "volutamente non abbiamo messo altre partite nel contratto, nessun altro costo contrattuale , proprio per concentrarci sui minimi quasi fermi ormai da molto tempo. E a noi questo interessa. Poi se ci saranno aumenti nel pacchetto dei flexible benefit lo dobbiamo allo scorso contratto ma il punto dirimente sono e restano i minimi. Gli aumenti cioè devono modificare la paga oraria".

Quale sarà il punto di caduta?" E' difficile dirlo prima di una tre giorni di trattativa così intensa ma di sicuro non quei 65 euro". Nessuno scambio sarà inoltre possibile, ribadisce: "non c’è possibilità di scambio con altro, ne con l'orario nè con i diritti....gli scambi sono finiti tanti anni fa: c’è poco da scambiare ormai, ’idea dello scambio nella contrattazione è da tempo che non funziona più", ammonisce. Altra partita sul tavolo quella sulla riforma del'inquadramento "fortemente voluta da Federmeccanica ma che, conclude Re David, "anche noi consideriamo importante".

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