(Adnkronos Salute) - Un 'fegato in provetta' per testare nuovi candidati farmaci, senza il bisogno di utilizzare animali da laboratorio. La metodica, brevettata dalla società americana Empiriko Corporation, si chiama Biomimiks* ed è una delle novità 'in vetrina' al 247° National Meeting & Exposition dell'American Chemical Society (Acs), in corso a Dallas. Si tratta di una tecnologia sperimentale che mima l'azione del citocromo P450, una famiglia di enzimi epatici coinvolti nel metabolismo dei medicinali. In sintesi, ecco l'idea: invece di somministrare il principio attivo da sperimentare a un animale 'cavia', per capire come viene processato all'interno dell'organismo e quindi prevederne l'eventuale tossicità nell'uomo, è possibile miscelare in provetta il farmaco da testare con questi 'mini-fegati sintetici' e osservare come il composto viene metabolizzato. "Questi fegati chemiosintetici non solo producono gli stessi metaboliti che si troverebbero in vivo utilizzando il farmaco sugli animali - spiega Mukund Chorghade, direttore scientifico di Empiriko e presidente di Thinq Pharma - ma forniscono un profilo metabolico ancora più completo e in quantità di gran lunga superiori, così da permettere ulteriori test e analisi successive". La metodica è stata già provata con successo su oltre 50 composti farmacologici, mimando con accuratezza i processi metabolici che 'aggredirebbero' i principi attivi all'interno di un fegato vero. La tecnica non è stata ancora autorizzata, ma gli ideatori sono ottimisti e puntano ad arrivare fino a 100 composti testati per poterla sottoporre all'agenzia regolatoria Usa Food and Drug Administration.
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