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Fendi, il canto libero delle donne

20 febbraio 2020 | 20.16
LETTURA: 4 minuti

(Foto Afp)
(Foto Afp)

di Federica Mochi
Cosa significa oggi essere donna? E come raccontare il confine, spesso labile, tra femminilità e femminismo? Parte da questi interrogativi Silvia Venturini Fendi, che per il prossimo autunno-inverno esplora le mille sfaccettature dell’animo femminile. "E' una collezione che nasce da una riflessione semplice -spiega la stilista- essendo una donna che disegna per le donne mi sono chiesta quali donne vestire. Oggi sono libere, indipendenti e forti". E' il concetto di soft power che la stilista vuole indagare e che in passerella si traduce in un guardaroba sovversivo che spazia dall’austerità a elementi stile boudoir. "Ho voluto esplorare quei codici che sono luoghi comuni dell’abbigliamento femminile - rimarca ancora Silvia Venturini Fendi - come il rosa, la lingerie di pizzo, la giarrettiera e la calza velata, rappresentando una moltitudine di donne diverse tra loro".

Contrasti forti, come nelle monocromie degli outfit e nel mix di tessuti e colori: pastelli, grigi, verdi militare e bruciati spennellati su cachemire, pelliccia, pelle e pizzo. Non mancano le uniformi femminili, come il vestito da infermiera o i cappotti militari svasati, e poi tutto un immaginario sensuale leggermente velato di erotismo. La giarrettiera alla caviglia diventa cinturino per décolleté, lo stivale morbido è tenuto su da una giarrettiera elastica. Reti e trasparenze fanno capolino da abiti in pizzo e organza.  La femme fatale di Fendi non rinuncia a mise più sobrie, come il blazer con le maniche Giulietta, gonne plissettate e bluse di organza con pettorina.

"Essendo donne forti - osserva Silvia Venturini Fendi - possiamo riappropriarci di questi codici, non abbiamo più bisogno di prendere quelli maschili per essere ascoltate".  Per questa collezione, la stilista ammette di essersi "divertita" a mettere in contrasto l’abito romantico o il pizzo con tessuti più ruvidi come il panno e la flanella grigia oppure i gioielli in oro "ma super tecnologici" creati in collaborazione con il brand Chaos, come le custodie per smartphone in maglia d’oro intrecciata, la minaudière FF traforata o i porta smartwatch e i portaceneri tascabili.

"Oggi è quasi sovversivo recuperare codici più femminili - sottolinea la stilista -. Mi piacerebbe vedere al potere una donna vestita in chiffon rosa e non necessariamente in tailleur maschile".  Focus, infine, sulle borse, tra i cavalli di battaglia della maison romana. A partire dall’iconica Pekaboo, reinterpretata in una nuova versione a fisarmonica, sempre più leggera con pochette interne intercambiabili o nella versione con frange di pelle e profili di pizzo e nappine perlate. 

In pedana, sulle note live di Alessandro Cortini, non marciano solo le giovanissime Binx Walton, Bella e Gigi Hadid, Kaia Gerber, e Vittoria Ceretti ma anche modelle dalle forme più morbide ed ex top model come Karen Elson e Karolyn Murphy. "Sono donne che non rappresentano codici e canoni che hanno imperato in passato - rimarca la stilista -. Dietro il bello a volte si nascondono realtà profonde. La moda rintraccia quello che è il sociale e ora è il momento di affermare questi codici".

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