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Ferrara, cede cocaina a minorenne e la violenta: arrestato 25enne

01 ottobre 2020 | 16.16
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Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

Custodia cautelare in carcere per un 25enne. A eseguirlo ieri pomeriggio, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Ferrara che hanno arrestato un cittadino nigeriano, pregiudicato, richiedente asilo e in possesso di permesso di soggiorno, conosciuto nell’ambiente dello spaccio locale.

Il giovane, il 29 luglio scorso, nella zona di via del Lavoro a Ferrara, dopo aver ceduto della cocaina a una minorenne residente in città, al posto del pagamento l'ha costretta a subire un rapporto sessuale completo. La giovane, trattenuta a forza, privata del cellulare e minacciata con un coltello, è stata ridotta al silenzio e trascinata nella boscaglia presente lungo la via, dove il 25enne l'ha violentata.

Verso le 23 di quel giorno, una pattuglia della Sezione Radiomobile del Norm di Ferrara, transitando lungo via del Lavoro, ha notato la ragazza che, a gesti, attirava la loro attenzione. La minorenne, in lacrime, ha riferito di essere stata violentata poco prima da un uomo di colore, in un luogo isolato, lungo un tratto della ferrovia che porta dalla stazione all’ex distilleria. L’uomo si era già allontanato dal luogo e reso immediatamente irreperibile.

La giovane, dopo la violenza, è stata accompagnata nel reparto di Ginecologia dell'Arcispedale Sant’Anna di Ferrara, per gli accertamenti medico legali e le cure del caso, dove è stata raggiunta dalla madre. 

Le indagini, immediatamente avviate dalla Compagnia Carabinieri di Ferrara e coordinate dalla locale Procura della Repubblica, hanno permesso di individuare e identificare il pusher che, già in precedenza, aveva ceduto della droga alla minore. Peraltro, il nigeriano era già stato arrestato nel 2019, sempre per reati inerenti allo spaccio di sostanze stupefacenti.

I riscontri investigativi raccolti dai Carabinieri hanno permesso di  arrivare a una identificazione certa dell’autore del crimine, sia grazie alle varie testimonianze raccolte che al riconoscimento fotografico. All'attività investigativa classica è stata associata quella scientifica in quanto, grazie al riscontro positivo del profilo genetico dell’uomo, repertato dagli operanti sulla vittima immediatamente dopo il fatto, la sua identificazione quale autore del crimine può definirsi certa.

Il nigeriano, dopo l’arresto è stato condotto al carcere di Ferrara, ove rimarrà a disposizione della Autorità Giudiziaria

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