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Ferie e carenza medici, ospedali in affanno in mezza Italia

05 luglio 2019 | 15.02
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Ferie e carenza medici, ospedali in  affanno in mezza Italia

di Margherita Lopes

Se il grande caldo di questi giorni ha portato a un aumento dei pazienti negli studi medici, la carenza di specialisti in corsia - la stima è di 8.000 unità in meno in tutta Italia - abbinata al periodo di ferie, rischia di trasformarsi in un mix letale per gli ospedali della Penisola. "Gli ospedali, in primo luogo i pronto soccorso, sono in affanno in molte regioni. L'estate è davvero una stagione difficile. A risentirne di più sono le regioni che hanno avuto la maggior perdita di operatori, complice il blocco del turnover", spiega all'AdnKronos Salute il segretario nazionale Anaao Assomed, Carlo Palermo, che con alla mano il Conto annuale dello Stato segnala criticità estive "in Molise, Lazio, Calabria, Sicilia e Campania".

"In particolare - sottolinea - dal 2009 in Molise si è registrato un -39% delle dotazioni di personale. Ma ad essere in affanno sono anche altre regioni che, per vari motivi, partivano nel 2009 già da una dotazione di organico più bassa delle altre, come il Veneto e il Piemonte. In particolare, se guardiamo la dotazione di medici ospedalieri per 100.000 abitanti, il Veneto ne ha 30 in meno rispetto ad esempio all'Emilia Romagna. Dobbiamo ricordare poi che i soldi per il personale sono stati in questi anni il bancomat di molte aziende sanitarie, per ottenere un equilibrio di bilancio". Risultato? "Complici la carenza dei medici, la gobba pensionistica a cui si somma Quota 100 e la concorrenza di privato e Paesi stranieri, che offrono stipendi molto più elevati, il trend è quello di un'uscita dei professionisti dal Servizio sanitario nazionale".

"Svizzera, Francia e Austria - continua Palermo - offrono stipendi doppi ai nostri medici. E il privato, oltre a vantaggi economici, assicura un ambiente di lavoro sicuramente più tranquillo rispetto a quello di un ospedale alle prese con turni di notte e carenza di personale", riflette il medico. Quanto ai reparti più sofferenti in estate, al primo posto c'è il pronto soccorso. "Ma l'elenco è lo stesso delle specialità più carenti: dunque medicina dell'emergenza, anestesia e rianimazione, chirurgia generale, ginecologia e ortopedia. Poi - continua il segretario Anaao - abbiamo altre specialità che presto saranno in emergenza, come medicina interna, psichiatria e pediatria".

Gli ospedali risolvono o cercano di tamponare con contratti a chiamata o a gettone. "Alla fine il medico guadagna il doppio, ma bisogna risolvere il problema in modo strutturale - ammonisce il segretario Anaao - Anche perché non dobbiamo dimenticare che oggi a fare i turni di notte, magari in rianimazione e con emergenze continue, sono colleghi di 60 anni. Abbiamo una popolazione di operatori che invecchia e questo può rappresentare un problema". Ecco perché quello delle ferie estive "diventa spesso un puzzle micidiale: se si ammala qualcuno crolla tutto", conclude Palermo.

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