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Ferruccio Resta è il nuovo Presidente della Crui

20 febbraio 2020 | 17.02
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Ferruccio Resta presidente della Crui (Foto Crui)
Ferruccio Resta presidente della Crui (Foto Crui)

E' Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico di Milano, il nuovo Presidente della Crui. La nomina è stata sancita oggi dall'Assemblea dei Rettori. Resta, 51 anni, subentra così a Gaetano Manfredi che ha lasciato il vertice della Crui dopo la nomina a ministro dell'Università e Ricerca del Governo Conte 2. L’Assemblea ha poi eletto i rettori Salvatore Cuzzocrea dell'Università di Messina e Maurizio Tira dell'Università di Brescia nuovi membri della Giunta.

Ferruccio Resta, ingegnere, insegna Meccanica Applicata alle Macchine ed è Rettore del Politecnico di Milano dal 2017. Dal 2018, Resta è stato Segretario Generale della Crui e nel 2019 gli è stata conferita dal Presidente della Repubblica l’onorificenza di Commendatore della Repubblica Italiana. Ferruccio Resta è autore di più di 240 pubblicazioni scientifiche e titolare di 7 brevetti internazionali. Svolge attività di ricerca numerico-sperimentale nei campi della dinamica delle macchine, dell’automazione industriale e della robotica.

"Non si può fare sviluppo economico senza risorse umane e le risorse umane arrivano dall'alta formazione" ha scandito Resta intervistato dall'Adnkronos. "E' la ricerca a produrre innovazione" ha aggiunto il neo presidente della Crui che ha delineato un nuovo orizzonte di proposte da fare arrivare sui tavoli della politica "con adeguato anticipo" rispetto le tradizionali e convulse ore autunnali di "preparazione della Legge di Bilancio".

Resta pensa così di tracciare un tempo adeguato per far "comprendere, attraverso proposte e mostrando le adeguate opportunità", come con il dottorato di ricerca o le infrastrutture di ricerca siano" chiavi strategiche "per arrivare ad uno sviluppo economico del Paese". "Bisogna arrivare in anticipo rispetto alla Legge di Stabilità con proposte e opportunità per il Paese, bisogna fare un quadro alla politica riguardo le esigenze "da affrontare per fare crescere l'Italia, "facendo capire al decisore politico quali sono le opportunità che ne derivano offrendo proposte concrete" ha spiegato ancora Resta.

Bisogna "arginare il fenomeno della 'fuga dei cervelli'", bisogna "trattenere i giovani talenti italiani" e, nonostante siano in molti ad essersene già andati, "non abbiamo ancora perso il treno" ha aggiunto convinto il neo presidente della Crui che ha ricordato come "oggi i giovani abbiano un grado di mobilità comunque più alto" e quindi "dobbiamo fare i conti" in ogni caso con questa realtà. Ma "per garantire che i nostri giovani rimangano in Italia", Ferruccio Resta ha indicato l'importanza "di politiche stabili". La politica per la ricerca, ha osservato, "dovrebbe rimanere stabile per 3-5 anni almeno" per dare un orizzonte di certezze.

Il nuovo presidente della Crui, inoltre, ha ritenuto positivo lo "spacchettamento" del vecchio Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca in due dicasteri - uno dedicato alla Scuola e l'altro all'Università e alla Ricerca- "è una scelta positiva, un fattore non risolutivo di tutti i problemi ma certamente un passo in avanti", ha commentato. Il comparto della scuola, ha osserva ancora il nuovo numero uno della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, "ha molti problemi da risolvere" e problemi non mancano anche "per l'Università e la ricerca" ma "quando si hanno due problemi da affrontare si finisce con il considerare prima il più impegnativo". Inoltre, l'ingresso nel Governo di Gaetano Manfredi, accademico, Rettore ed a capo della Crui per anni, ha dato al settore "un ministro competente che conosce il sistema universitario e della ricerca" ed "un interlocutore competente ci permetterà di avere ciò che occorre" per questi comparti, ha aggiunto ancora Resta.

"Al fianco agli organi di governo, ritengo ci sia spazio per una Crui unita e determinata a ricoprire un ruolo di indirizzo. È questo il momento di ribadire un’unità di intenti, di fissare obiettivi ambiziosi e condivisi" ha rimarcato il neo presidente della Crui nel suo intervento di insediamento in cui ha rilevato anche che "esistono urgenze che non possiamo rimandare" e che "serve cambiare il paradigma e considerare ricerca e formazione come un investimento e non come una voce di costo".

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