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Fi, area Carfagna morde il freno: showdown possibile in settimana

11 novembre 2019 | 20.30
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Anti-sovranisti in pressing, boatos su addii Bergamini e Bendinelli. Biancofiore: "Conclave per tutti"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

di Cristiano Fantauzzi

Forza Italia resta in subbuglio. I mal di pancia si intensificano nell'area che fa capo a Mara Carfagna, che morde il freno dopo la cena ad Arcore tra Silvio Berlusconi e la vice presidente della Camera. Fra i parlamentari a lei più vicini c'è chi assicura che il dado è tratto e che a metà settimana "qualcosa succederà". Non ne vede l'ora un senatore come Massimo Mallegni che all'Adnkronos nega che si possa ipotizzare una 'Forza Italia Viva' anche se sottolinea che il problema è che Fi "non sa cos'è e cosa vuole..." e nessuno sembra reagire al calo di consensi drenati a destra, dal sovran-populismo di Meloni e Salvini.

Uno stato dell'arte che potrebbe portare all'addio di un paio di parlamentari (alcuni boatos indicherebbero come 'maturi' Deborah Bergamini e Davide Bendinelli). Sempre da palazzo Madama, Maurizio Gasparri sembra gettare acqua sul fuoco: Mara "non può andare con Renzi, lei è una berlusconiana. Molti di noi hanno incontrato Berlusconi nel corso della nostra vita politica, lei invece è una berlusconiana nativa", ha affermato a 'Un giorno da pecora'. E se dalla Campania, via 'Il Mattino', arriva il 'grido di dolore' di Sandra Lonardo ("Silvio, noi restiamo al tuo fianco ma ti vogliamo combattivo come sei sempre stato, non remissivo, hai una storia da difendere... nessuno andrà via da Forza Italia. Solo che non vogliamo morire leghisti"), dal profondo nord arriva l'altolà di Michaela Biancofiore.

Per la coordinatrice del partito in Alto Adige non è un pezzo di Fi che deve strizzare l'occhio a Renzi, in un'ottica da 'responsabili', casomai dovrebbe essere quest'ultimo a guardare al centrodestra. E Berlusconi? "Ci porti - è la proposta - in conclave a Villa Gernetto o meglio in qualche monastero, ci lasci scannare, ci ascolti tutti ma non ci faccia uscire finché non si esce con regole valide erga omnes e una linea unitaria che ridia a Forza Italia il ruolo che le è proprio: quello di regista del centro - trattino destra".

Il Cav, per la verità, oggi si è dovuto dedicare alla trasferta a Palermo, dove, nell'aula bunker del carcere dell'Ucciardone, si è avvalso della facoltà di non rispondere, nella qualità di testimone citato dalla difesa di Marcello Dell'Utri nell'ambito del processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia. Per domani sera in programma la registrazione del Maurizio Costanzo show. Chissà che non sia, come in molti sperano, l'occasione per dare un segnale univoco sulla rotta da seguire, nei rapporti con Matteo Salvini e nel recupero di attrattività del partito fondato 25 anni fa.

E proprio chi, come Annagrazia Calabria, è una berlusconiana 'nativa' fin dalle origini del suo impegno politico, interpellata alla Camera sul tenore del dibattito in corso, risponde con riluttanza, ma esordisce con un principio: "La linea la dà Silvio Berlusconi, che è il nostro leader". Fa capire di non sentire sudditanza alcuna nei confronti degli alleati, Lega in primis ma non punta il dito contro nessuno.

"Forza Italia - dice all'Adnkronos - ha tenuto una linea chiara di posizionamento politico: saldamente nel centrodestra da quando ha visto la luce, nel 1994. Ora, penso che la discussione deve esserci, deve essere costruttiva ma deve rimanere nel perimetro dei valori fondamentali del nostro partito che si radicano nel centrodestra. Tutti al nostro interno dobbiamo ricordarci di far parte di una comunità e ci vuole rispetto reciproco e capacità di lavorare insieme". Il partito, intanto, tenta di mantenersi operativo: domani si riuniscono i capi dipartimento, mentre per venerdì è programmato un coordinamento della presidenza.

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