Il giorno dopo l'esclusione di Fi dalla partita della Consulta, il partito raccoglie i cocci. La sconfitta brucia, i malpancisti verso la gestione Brunetta del gruppo alla Camera sono sempre più sul piede di guerra. Ma pochi escono allo scoperto come Laura Ravetto, che sollecita un cambio ai vertici:"La vera abilità di Renzi è quella di infilarsi come un cuneo nelle difficolta' degli altri partiti. Non si può mettere in discussione il solo Brunetta, ora iniziamo a parlare di elezione democratica dei due capigruppo".
Al Senato, invece, big e peones si fanno sentire contro le ''fughe in avanti brunettiane'' e condividono la proposta del presidente Paolo Romani di cambiare rotta (di fronte alla ''disfatta'' di ieri) e definire una nuova strategia alla luce dell'accordo ad excludendum M5S-Pd sui giudici della Corte costituzionale che ha sacrificato il candidato forzista Francesco Paolo Sisto.
Altero Matteoli non ha dubbi: ''Concordo con le osservazioni di Romani: ritengo necessario ed urgente mettere mano all'organizzazione del partito che non puo' procedere ancora in modo estemporaneo, sulla base di prese di posizione e decisioni di singoli". In Transatlantico, a Montecitorio, gli azzurri pongono la questione della tenuta dei gruppi parlamentari di fronte alle prossime scadenze, a cominciare dalla legge di stabilità. E i frondisti si chiedono: ''Quanto durerà la navigazione a vista? Oggi Renzi ci ha preso persino in giro, si può continuare così?".
(Adnkronos) - Brunetta torna a difendersi e dice all'Adnkronos: ''Alla Camera stiamo seguendo la linea politica indicata dal presidente Berlusconi e messa nero su bianco nel documento approvato all'unanimità il 5 agosto scorso dal Consiglio nazionale: centrodestra deve marciare compatto, perchè solo uniti si vince e serve un'alleanza strategica con Lega e Fdi".
Romani oggi su 'il Foglio' parla del ''bisogno urgente'' di una Direzione politica, "un organismo che aiuti il Cavaliere, formato da persone riconosciute e riconoscibili, scelte dal nostro presidente''.
Brunetta ribadisce: ''Alla Camera Fi sta attuando la linea del documento approvato da tutti ad agosto dal massimo organismo direttivo del partito, su proposta di Berlusconi". Si schiera con il capogruppo azzurro a Montecitorio il senatore Francesco Giro:''Brunetta? ma non c'entra niente! E' un pretesto o il classico capro espiatorio".
