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Fico: "Verità sulla morte di Saleem"

01 dicembre 2018 | 14.56
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(Fotogramma)
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"In questi giorni il giornalista pakistano Syed Saleem Shahzad avrebbe compiuto 48 anni, ma sulla sua morte non è ancora stata raggiunta la verità. Chiarire tutte le circostanze dell'omicidio di un giornalista coraggioso quale era Saleem è senza dubbio necessario". Così il presidente della Camera, Roberto Fico, in un messaggio all'Adnkronos sul corrispondente di Aki-Adnkronos trovato cadavere in un canale nel nordest del Pakistan nel maggio del 2011.

''Sette anni e mezzo dopo, l'Italia e l'opinione pubblica internazionale - dice ancora all'Adnkronos la vicepresidente della Camera Mara Carfagna - ancora aspettano di conoscere la verità sul barbaro assassinio di Syed Saleem Shahzad. Se le autorità pakistane hanno smesso di cercarlo, noi italiani, che abbiamo potuto apprezzare il suo lavoro da corrispondente di Aki-Adnkronos, non possiamo accettare che la sua storia finisca nell'oblio''.

''Con la stessa determinazione con la quale, giustamente, il governo italiano chiede verità all'Egitto per Giulio Regeni - sottolinea la deputata di Fi- è bene che pretenda chiarezza e risposte rapide sul caso dell'ennesimo giornalista ucciso nel mondo mentre svolgeva il suo lavoro''.

Sul caso Saleem interviene anche il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani: "Bisogna fare piena luce su questa vicenda come è giusto che si faccia luce sull'omicidio di tanti giornalisti nel mondo. E' giusto - ha detto all'Adnkronos - che si sappia che l'ha ucciso come è giusto che si sappia chi è il mandante".
"Nel mondo - prosegue Tajani - c'è troppa voglia di soffocare la voce della libera stampa. In alcuni Paesi i giornalisti vengono uccisi come è capitato in Pakistan e c'è anche chi, come accade nel nostro Paese, vuole mettere il bavaglio alla libera stampa. Mettere il bavaglio alla libera stampa significa andare contro la democrazia, contro la libertà".
"In tutto il mondo - conclude il presidente del Parlamento europeo - bisogna scoprire chi sono gli assassini dei giornalisti, senza mai archiviare le indagini finché non si scoprono non soltanto gli esecutori, ma anche i mandanti".

A parlare di Saleem all'Adnkronos è poi la deputata di Forza Italia Matilde Siracusano: "Verità per Saleem! Non si può subordinare la ricerca della verità al clamore mediatico e dimenticare le vittime del terrorismo. Non esistono vittime di serie A e di serie B. Abbiamo il dovere di combattere per Giulio e per Saleem, altrimenti saranno morti 2 volte ed oltre loro la speranza di sconfiggere il terrore".

Saleem è stato rapito, torturato e ucciso nel maggio del 2011 in Pakistan, senza che i colpevoli siano mai stati individuati, come ha ricordato in questi giorni la vedova del reporter lanciando un appello perché sia fatta giustizia e sulla sua vicenda vi sia un impegno analogo a quello della vicenda Giulio Regeni. "La nostra voce - avverte Siracusano - deve essere unita a quella della moglie Anita e dei tre figli di Saleem, a cui lo Stato deve garantire il sostegno, la vicinanza e l’incessante ricerca della verità. Perché la loro tragedia continua e continuerà anche quando si spegneranno radio e tv".

Della stessa opinione il collega senatore Maurizio Gasparri: "Bisogna fare assolutamente luce su una vicenda che merita giustizia. Della morte di Saleem se ne è parlato poco, troppo poco. E' il momento di accendere i riflettori sul caso. Non possiamo far cadere nel dimenticatoio ancora una volta un esempio di libertà di stampa''.

"Verità per Syed Saleem Shahzad! Fare piena luce sul barbaro omicidio di questo giornalista coraggioso deve essere un impegno cogente della comunità internazionale", commenta all'AdnKronos Pier Ferdinando Casini, rispondendo all'appello della vedova del giornalista pachistano.

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