Cinquantasette anni fa moriva il meticcio di pointer balzato agli onori delle cronache negli anni '50
Cinquantasette anni fa, il 9 giugno 1958, moriva Fido, l'Hachiko italiano. Un meticcio di pointer che attese per oltre 14 anni il suo padrone, un operaio ucciso in un bombardamento. Tutti i giorni lo accompagnava a prendere la corriera e lo attendeva al suo rientro. L'uomo perse la vita nel 1943, ma l'animale non smise mai di aspettarlo nella piazza del paese.
Fido era stato trovato ancora cucciolo ferito in un fosso, una sera di inverno del 1941, da un uomo residente a Luco del Mugello, Carlo Soriani, operaio alle Fornaci Brunori di Borgo San Lorenzo. Soriani lo adottò e gli diede il nome di Fido.
Il cane si affezionò talmente al suo padrone che ogni mattina lo accompagnava da casa alla piazza centrale di Luco, dove Soriani prendeva la corriera per Borgo San Lorenzo. Fido poi tornava a casa, ma la sera era di nuovo alla fermata ad attendere l'arrivo del padrone. Nel dicembre 1943 Soriani fu ucciso in un bombardamento. Il cane, per oltre 14 anni, continuò a recarsi alla fermata, fino al giorno della sua morte.
La sua storia balzò agli onori delle cronache quando era ancora in vita e il comune di Borgo San Lorenzo fece realizzare un monumento in suo onore, a testimonianza di quell'esemplare storia di amore e fedeltà.