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Fiducia Gentiloni al Senato senza Ala, ora rischio 'suk'?

14 dicembre 2016 | 17.07
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Il governo Gentiloni incassa la fiducia anche al Senato, quella più significativa, con 169 voti. Lo stesso margine di Matteo Renzi al momento dell'insediamento, 3 anni fa. Una quota ugualmente rischiosa, che conferma una maggioranza traballante alla Camera Alta, che molti senatori, a mezza bocca, hanno ribattezzato 'nuovo suk'. Questo perchè il nascente esecutivo, per tirare sopravvivere, potrebbe aver bisogno di continue ciambelle di salvataggio, lanciate soprattutto dall'area grigia del Misto, se Denis Verdini dovesse continuare a non appoggiare l'esecutivo.

Oggi il 'soccorso' è arrivato da almeno 6-7 parlamentari: alcuni per la prima volta come Riccardo Villari e gli ex Sel Luciano Uras e Dario Stefano. Si conferma pro Gentiloni, anche stavolta, l'ex M5S Serenella Fucksia. Decisivi i senatori a vita, Giorgio Napolitano, Mario Monti e Elena Cattaneo. Il verdiniano Vincenzo D'Anna commenta sornione: ''Credo che il suk si sia già aperto, perchè sono arrivati a Gentiloni 6-7 voti del tutto imprevisti. E credo che lunedì, con la nomina dei sottosegretari e dei viceministri, Gentiloni dovrà pagare qualche dazio... Sarà questa la cifra distintiva della sua legislatura?'', si chiede il senatore di Ala.

D'Anna spiega: "Nonostante la campagna acquisti delle ultime ore, pregasi chiamarla scouting e non mercato delle vacche, che ha visto passare nelle file della maggioranza tenaci oppositori del governo Renzi, la maggioranza, rispetto ai canonici 161 voti, si ferma a 169 con il contributo dei senatori a vita, Monti, Napoletano e Cattaneo".

Si "tratta -avverte il senatore di Ala- di un margine troppo esiguo per l'ordinario svolgimento dei lavori al Senato, peggio ancora per varare una legge problematica come la nuova legge elettorale''.

Del gruppo Gal hanno votato la fiducia al governo Gentiloni, oltre a Villari, anche Paolo Naccarato e Angela D'Onghia. Nessun astenuto. Presenti 269 senatori per una maggioranza di 135; assenti 51, compresi quelli in congedo e in missione. Lega, M5S e Ala non hanno partecipato al voto e sono calcolati tra gli assenti. In particolare, nel gruppo Ala 17 verdiniani non si sono espressi mentre uno solo, Francesco Maria Amoruso, ha voluto votare no. Nel dettaglio, erano assenti per congedo Jonny Crosio della Lega, i senatori a vita Renzo Piano e Carlo Rubbia; perchè in missione, Felice Casson del Pd; Sergio Divina del Carroccio; Claudio Fazzone di Fi; il leghista Giacomo Stucchi.

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