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"Sono figlia di Riina, non ho diritto a nulla", lo sfogo di Lucia

20 giugno 2017 | 10.22
LETTURA: 3 minuti

(post Facebook Lucia Riina)
(post Facebook Lucia Riina)

"CHIEDEREMO al PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, LA REVOCA della CITTADINANZA ITALIANA". E' quanto annuncia via social Lucia Riina, la figlia più piccola del boss Totò Riina, da qualche giorno al centro dell'attenzione mediatica per aver incassato un secco 'no' dal Comune di Corleone alla richiesta del bonus bebè. L'ultimogenita del capo dei capi, negli ultimi post pubblicati su Facebook, lamenta le recenti intrusioni nella sua vita privata scagliandosi contro le istituzioni e i media italiani.

"Dal momento che la mia vita privata, oramai grazie alle istituzioni di questo paese ed alla stampa Italiana è diventata di dominio pubblico, per chi sa quali interessi, che con la mia piccola mente non capisco", scrive Lucia Riina, "quindi la mia vita non mi appartiene più!!! me l'hanno presa!!! rubata!!! vogliono quella di mio marito, e non basta!!! vogliono pure quella di mia figlia, innocente e voluta da Dio. Allora con mio marito abbiamo deciso che tanto vale che ve la offriamo noi, così gratis, perché io sono la figlia di Riina, non ho diritto a nulla, devo stare zitta , mi devo fare calpestare. Chi pensa questo è un folle!!!".

La figlia del padrino di Cosa nostra ha poi spiegato "per filo e per segno, come sono andate le cose riguardo la richiesta del Bonus" condividendo sui social tutta la documentazione inviata al Comune di Corleone e annunciando un'importante decisione: "Tramite il nostro legale CHIEDEREMO al PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, LA REVOCA della CITTADINANZA ITALIANA, e quindi dei DIRITTI COSTITUZIONALIi, sia per noi che per nostra figlia, così sarà chiaro a tutti ed al mondo intero come L'Italia politica e mediatica tratta i suoi figli, perché sono BRUTTI, SPORCHI e CATTIVI".


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