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Turismo: Filcams, timidi segnali positivi, ora interventi per rilancio

14 marzo 2016 | 09.43
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Turismo: Filcams, timidi segnali positivi, ora interventi per rilancio

"Il 2015 è stato un anno positivo per il turismo nazionale: lo dicono i dati e lo confermano le imprese. Anche se i dati relativi allo scorso anno non sono ancora completi, l’industria turistica ha avuto un lieve miglioramento rispetto al passato, e segnali di una maggiore fiducia per il futuro. È quanto emerge dall’analisi realizzata da SL&A Turismo e Territorio nell’ambito del progetto dell’Osservatorio sul terziario di mercato di Cemu, grazie al quale, trimestralmente, viene fornito il quadro della situazione del settore, sia da un punto delle presenze turistiche, che del mercato del lavoro". E' quanto si legge in una nota della Filcams, che torna a chiedere interventi per il rilancio del settore.

"La conferma della positività dell’anno - sottolinea - arriva da più fonti. Secondo Federalberghi, il 2015 chiude in positivo per quanto riguarda le presenze (+3,6%), grazie anche all’inversione di tendenza fatta registrare dal turismo interno, cresciuto del +3,2% dopo almeno due anni di difficolta, oltre che dai 'soliti' stranieri (+4,1%). Un dato confermato anche dal campione degli alberghi che aderiscono ad Aica Confindustria, che chiude il 2015 con buoni risultati, cosi come emerge dai dati Istat pubblicati nel mese di febbraio, che evidenziano un quadro sostanzialmente stabile con l’aumento dei viaggi/vacanza brevi, fatto che non accadeva dal 2009".

"Segnali positivi arrivano anche - prosegue - dai valori relativi al primo trimestre 2016. L’Osservatorio di Confturismo afferma che il valore dell'indice di propensione al viaggio degli italiani infatti raggiunge nel mese di gennaio i 59 punti, in crescita di 2 punti rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Il 'sentiment' degli italiani sull'economia e sul turismo è in netto miglioramento rispetto a un anno fa. Se a gennaio 2015 il 40% degli intervistati temeva un anno a venire peggiore di quello precedente, tale percentuale scende al 31% oggi, mentre i più ottimisti salgono al 26".

"Ed è la cultura a fare da traino per il turismo interno dei primi mesi dell’anno. 'Più imprese turistiche e commerciali, meno società di costruzioni e aziende agricole': comincia così il comunicato stampa di Unioncamere-Infocamere che ha diffuso i risultati dall’analisi dei dati ufficiali sulla natalità e mortalità delle imprese. Secondo questa fonte nel 2015 la crescita torna ai livelli pre-crisi del 2007. Andando a vedere nel dettaglio il turismo (426.878 imprese registrate nel 2015) è composto dalle aziende della ristorazione (375.418 realtà ) che hanno fatto registrare una crescita di 9.235 unità e poi dell’alloggio (51.560 imprese) per le quali si rileva un saldo positivo di 2.028 (+4% dello stock rispetto all’anno precedente)", spiega la nota della Filcams.

"Un segnale positivo in generale rispetto al quale bisogna però - avverte - dare anche il giusto peso. Secondo l’Osservatorio di Confesercenti fra le nuove aziende che hanno visto la luce nei settori del commercio e del turismo nel 2015 le nuove aperture riguardano soprattutto le 'case per vacanze', che come è noto, in termini di occupazione hanno ricadute assai ridotte o addirittura nulle".

Quanto al mondo dell'occupazione, dice la Filcams, "il turismo spicca, in positivo, rispetto agli altri settori anche per la maggiore quantità di lavoro che risulta dalle rilevazioni". "Nel turismo il monte di ore lavorate aumenta nel terzo trimestre del 7,2% in confronto allo scorso anno, rispetto al 3% della media dei servizi di mercato. Ancora sul fronte del lavoro le previsioni trimestrali di Unioncamere per questo inizio d’anno segnano il proseguire della tendenza positiva già registrata nello stesso periodo dello scorso anno. Il saldo occupazionale resta negativo, ma in sensibile diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2015, grazie sia ad un leggero aumento delle entrate che, soprattutto, di una sensibile diminuzione delle uscite", rimarca.

"Per quanto riguarda il lavoro accessorio, i dati diffusi dall’Inps sul 2015 mostrano ancora segnali di crescita. In totale infatti durante l’ultimo anno sono stati venduti 114.921.574 voucher (+66% rispetto al 2014) mentre per ora non sono disponibili dati per settore di attività (fermi al primi semestre dell’anno, quando erano stati venduti in tutto quasi 50 milioni di voucher, di cui il 15% nel turismo - 7.471.377 in tutto)", continua.

“Non possiamo che accogliere con favore i seppur timidi segnali di ripresa di un settore altamente strategico per l’economia italiana - afferma Cristian Sesena, segretario nazionale della Filcams Cgil - ma resta prioritario colmare quelle lacune che frenano lo sviluppo dell’industria turistica del nostro paese. La Filcams Cgil da diverso tempo rivendica l’avvio di politiche mirate al rilancio del settore, mediante la creazione di un tavolo di confronto che coinvolga tutte le parti interessate, imprese, istituzioni e mondo del lavoro”.

L’aumento della vendita voucher che secondo il sindacato nasconde lavoro grigio e irregolare, preoccupa la Filcams Cgil: “Siamo di fronte - prosegue Sesena - a utilizzo improprio dei buoni lavoro, e non ad aumento reale dell’occupazione. Anche su questo fronte diventa fondamentale introdurre subito correttivi per via legislativa e magari trovare sinergie con il mondo delle imprese per arginare un fenomeno che oltre a peggiorare le condizioni di chi lavora, abbassa la qualità dei servizi offerti”.

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