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Filiera efficiente ed organizzata, il segreto di Conou per Circular economy

03 dicembre 2021 | 11.53
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Filiera efficiente ed organizzata, il segreto di Conou per Circular economy

“Ogni goccia delle 200.000 tonnellate di olio minerale usato che raccogliamo all’anno viene rigenerata. Il nostro modello organizzativo, composto da 63 concessionari, oltre 1.000 dipendenti e impianti di riconversione dei rifiuti in nuove risorse, ci permette di essere un esempio di economia circolare in tutta Europa, sfioriamo il 100%”. A dirlo è il Presidente del Consorzio nazionale degli oli minerali usati (Conou), Riccardo Piunti, parlando a margine del suo intervento al dibattito di Eprtalks ‘Imprese e sostenibilità’, svoltosi al Mi.Co di Milano durante la seconda edizione di Connext, la due giorni organizzata da Confindustria e dedicata al mondo del business.

Piunti ha proseguito spiegando come anche il Consorzio, come molte altre aziende, sia impegnato nella redazione di rapporti di sostenibilità e nell’offrire una comunicazione mirata alla tutela dell’ambiente, tuttavia, quello che distingue Conou è la capacità di tradurre in azioni concrete questi propositi. “Il lavoro di Conou comincia ogni mattina, quando un raccoglitore sale sul camion in ognuno dei nostri 63 concessionari e parte per andare a raccogliere l’olio usato - spiega il Presidente di Conou - Il camion fa il giro delle officine, delle fabbriche e di tutti gli altri siti di raccolta, per poi convogliare il materiale verso gli impianti di riqualificazione. Senza che una sola goccia venga perduta - aggiunge Piunti - l’olio viene rigenerato e diventa un bene nuovo”.

La forza di Conou sta nell’organizzazione di un sistema di raccolta efficiente al 100% e capace di indirizzare ogni goccia di olio usato verso la rigenerazione, avvalendosi di impianti di trattamento adeguati, come ribadisce il Presidente del Consorzio: “Il consiglio che sento di dare a chi punta alla circolarità è di organizzare i propri sistemi di raccolta e indirizzarli verso impianti di rigenerazione adeguati, che devono esistere, devono essere autorizzati e realizzati. E’ importante ricordare che - chiosa Piunti - se vogliamo fare il recupero al 100%, non basta raccogliere, si devono avere degli impianti idonei”.

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