''Non ho mai creduto al fatto che l'azienda bloccasse lo stabilimento Maserati''. Così, in una nota, il segretario della Fim torinese, Claudio Chiarle, commenta l'annuncio venuto oggi dall'ad di Fiat Chrysler, Sergio Marchionne, che in una visita a sorpresa nello stabilimento, ha confermato l'avvio dei 12 turni da settembre e il trasferimento di 500 addetti da Mirafiori a Grugliasco. ''Alla Fim - prosegue - interessano i fatti concreti, per questo come sindacato firmatario del Ccsl (contratto collettivo specifico di lavoro, ndr) chiediamo che si affrontino i problemi dei lavoratori della Maserati, come le ferie, l'organizzazione e la gestione sulle linee produttive, il trasferimento dei 500 da Mirafiori''
''Inoltre -prosegue Chiarle - pensiamo che le parti debbano subito incontrasi per avere da Fca il quadro chiaro su Mirafiori e Cassino. Sulla base di un piano di investimenti completo si può pensare di chiudere anche il Ccsl ragionando in prospettiva di regole, salario legato alla produttività per obiettivi''.
''In questo senso la disputa ormai 'per pochi intimi' su 250 o 260 euro di 'una tantum' è secondaria. Primario è invece dare una risposta occupazionale ai cassaintegrati e obiettivi salariali ai tanti lavoratori, tantissimi a Torino, che oggi lavorano, producono e danno margini di profitto all'azienda che vanno anche redistribuiti'', conclude Chiarle.
