Mediobanca tra Orazio e Cuccia: la fine dell'era Nagel a colpi di citazione

Mediobanca tra Orazio e Cuccia: la fine dell'era Nagel a colpi di citazione
18 settembre 2025 | 14.14
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E' sempre il salotto bene educato della Finanza milanese. E anche colto: a scandire la fine dell’era Nagel, sono state le parole di Orazio: "Graecia capta ferum victorem cepit". Tradotto: "La Grecia conquistata conquistò il selvaggio vincitore". L’ha scelte proprio lui, Alberto Nagel, nel congedarsi dai suoi dipendenti.

Un epitaffio in latino che suona come un monito elegante al Monte dei Paschi (e ai suoi azionisti): Mediobanca, storicamente piazzaforte della finanza tricolore, è stata conquistata da chi alla fine ne finirà a propria volta conquistato: dallo stile, dalla cultura bancaria e dal brand. L’allusione alla recente operazione di Mps è fin troppo chiara: nella metafora Piazza Salimbeni è l'antica Roma selvaggia e vincitrice, Mediobanca - inutile dirlo - la Grecia colta e vinta.

D'altronde la mattinata della fine dell'era Nagel era stata già scandita da citazioni. "È finito l’impero romano", ha detto Fabrizio Palenzona, ex membro del Cda di Piazzetta Cuccia, intercettato dai cronisti. Dopo l’Opas di Siena su Piazzetta Cuccia, il mito della “cassaforte” impenetrabile della finanza milanese sembra davvero archiviato. Il riferimento di Palenzona è alla frase attribuita a Enrico Cuccia: "Se è caduto l'Impero romano, perché non dovrebbe cadere Mediobanca?". L’atmosfera, tra frasi in latino, citazioni del grande Cuccia e lettere di commiato ai dipendenti "Non potrò mai ringraziarvi abbastanza per avermi dato il privilegio di lavorare con voi" (Nagel dixit), è da tramonto degli dèi. (di Andrea Persili)

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