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Finisce l'età dell'innocenza, ecco la multa per il biliardino in spiaggia

21 giugno 2022 | 17.38
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Esercenti senza nulla osta rischiano multe fino a 4mila euro, interrogazioni e proteste in Parlamento: "Giù le mani da calciobalilla e ping pong"

Finisce l'età dell'innocenza, ecco la multa per il biliardino in spiaggia

La perdita dell'innocenza? Passa anche per il calciobalilla. Sembra un segno dei tempi, infatti, la notizia che il mitico biliardino con il quale generazioni di italiani, giovanissimi, giovani e non più tali, si sono divertiti (e si divertono) in spiaggia incorre nelle ire del fisco se non appositamente autorizzato. Chi non ha un "nulla osta di messa in esercizio" rischia una multa fino a 4000 euro, come sa bene un gestore pugliese risultato inadempiente rispetto a quanto disposto dal decreto del direttore dell'Agenzia Dogane e Monopoli del 1° giugno 2021.

Benvenuti, insomma, nell'era del calciobalilla in qualche modo equiparato a dispositivi e giochi come il videopoker, all'azzardo e alle scommesse. Una situazione un po' estrema, che farebbe rivisitare in chiave satirica un grande classico come "Il giocatore" di Dostojevksy: anziché le atmosfere tossiche di casinò e bische, ecco ombrelloni, ciabatte e sabbia sui piedi mentre si manipola la stecca con i calciatori che devono andare a rete, anzi in buca, tra risate e capricci di pargoli, sul tavolo-campo di gioco, nato tra prima e seconda guerra mondiale e prodotto industrialmente in Francia a partire dal 1947.

Dettagli, comunque, rispetto al dato di cronaca che si fa a suo modo storia. Anche parlamentare. Già, perché è di oggi l'annuncio da parte del senatore azzurro Maurizio Gasparri di un'interrogazione per esentare il "temibilissimo" biliardino dalle disposizioni succitate, al grido di "detassiamo il calciobalilla, passione nella vita di tutti”. Anche due parlamentari leghisti come Daniele Belotti e Simona Pergreffi invocano giù le mani da biliardini e ping pong (anche il tennis da tavolo, infatti, è soggetto alla normativa) arrivando a proporre il commissariamento dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Ognuno, insomma, gioca la sua partita. D'altronde, anche l'autore di 'Delitto e castigo', quando si trattava di giocare al tavolo (verde) non sapeva trattenersi. (di Cristiano Fantauzzi)

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