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"Finiti online migliaia di indirizzi mail di Oms, Nih e Gates Foundation"

22 aprile 2020 | 11.48
LETTURA: 3 minuti

Lo rivela il Site Intelligence Group: "Usate per fomentare tentativi di hackeraggio da parte di attivisti di estrema destra"

Xinhua
Xinhua

Sono quasi 25mila gli indirizzi email e le password, appartenenti a National Institutes of Health, l'istituto nazionale di Sanità Usa, all'Organizzazione Sanitaria Mondiale, la Gates Foundation ed altri gruppi che combattono l'epidemia di coronavirus, che sono stati pubblicati sulla Rete. Lo rivela il Site Intelligence Group, che monitora l'attività online di gruppi estremisti e terroristi, sottolineando che le informazioni, la cui autenticità il sito non ha potuto verificare, sono state pubblicate tra domenica e lunedì e quasi subito usate per fomentare tentativi di hackeraggio da parte di attivisti di estrema destra. La lista di indirizzi - di cui l'esperto australiano di Cybersecurity, Robert Potter, afferma di avere confermato l'autenticità per quando riguarda le mail dell'Oms - è apparsa la prima volta su 4chan, una message board nota per i suoi contenuti estremisti, e poi su Pastebin, Twitter e su canali dell'estrema destra di Telegram.

"Gruppi neonazisti e suprematisti bianchi si sono appropriati della lista e l'hanno pubblicata sui loro siti - ha spiegato Rita Katz, direttrice di Site - usando questi dati, gli estremisti di destra stanno esortando ad una campagna di attacchi condividendo le teorie complottiste sull'origine della pandemia. La distribuzione di queste mail e credenziali fa parte di un'iniziativa che questi gruppi estremisti stanno portando avanti da mesi di usare la pandemia come un'arma".

Nella lista vi sono quasi 10mila indirizzi dell'Nih, quasi 7mila dei Centers for Disease Control and Prevention, oltre 5mila della Banca Mondiale e 2700 dell'Oms. Più ridotti i numeri degli indirizzi mail della Gates Foundation, l'associazione filantropica di Bill Gates che la scorsa settimana ha annunciato un fondo da 150 milioni di dollari per la lotta al coronavirus. Nella lista figurano anche indirizzi dell'Istituto di Virologia di Wuhan, il centro di ricerca cinese da alcuni accusato di essere stato l'origine, con un incidente di laboratorio, della diffusione del virus. Le agenzie prese di mira non hanno ancora rilasciato commenti, e neanche l'Fbi. Mentre la Gates Foundation ha detto che sta monitorando la situazione ma "al momento non vi sono indicazioni di intromissioni nei dati della fondazione".

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