La decisione di Standard & Poor's di togliere la tripla A alla Finlandia è "spiacevole", ma "non sorprendente" e sottolinea la necessità per Helsinki di mettere mano ad un piano di riforme strutturali. Così il premier finlandese Alexander Stubb, arrivato al governo a giugno al posto di Jirky Katainen, che dal primo novembre sarà vice presidente della Commissione europea con delega sulla crescita, il lavoro e gli investimenti, ha commentato il downgrade annunciato ieri dall'agenzia di rating.
"Il campanello d'allarme suonava da un po' di tempo - ha sottolineato il premier in una nota - ma non è stato preso in considerazione troppo seriamente. Non possiamo continuare così". Secondo Stubb, il giudizio di S&P "indica che la società finlandese ha bisogno di riforme", certo, "i problemi non saranno risolti in un notte, abbiamo una lunga strada davanti, dobbiamo fare le riforme strutturali concordate, ma al tempo stesso dobbiamo tenere un occhio al futuro", accompagnando alle riduzioni della spesa "modi più efficaci di aumentare la crescita e la produttività".
E, ancora, secondo il premier "nel medio periodo abbiamo bisogno di un piano aggiuntivo su come salvare l'economia finlandese", per questo, "la polarizzazione della situazione tra governo e opposizione deve essere evitata".