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Finte vaccinazioni in Friuli, oltre 20mila quelle dubbie

03 maggio 2017 | 14.16
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(Foto Afp) - AFP
(Foto Afp) - AFP

Oltre 20.000 vaccinazioni sospette e 6-7.000 pazienti da rivaccinare a Codroipo (Udine) nel periodo in cui era in servizio Emanuela Petrillo, l’assistente sanitaria che avrebbe finto di somministrare i vaccini a bambini e adulti, ovvero tra il 16 novembre 2009 e il 18 dicembre 2015. Secondo i dati forniti dalla task force regionale interaziendale, costituita per fronteggiare l’emergenza, 7.500 casi riguardano l’esavalente (difterite, tetano, pertosse, poliomielite, emofilo B, epatite B), 4.000 Mnrv (morbillo, parotite, rosolia, varicella); 2.000 per pneumococco; 4.700 per Tbe (encefalite da zecche) e 350 per Hpv (papilloma virus).  

I pazienti presi in carico dall’assistente sanitaria si aggirano tra 6.000 e 7.000, di cui circa 5.400 bambini e ragazzi che saranno richiamati dall’Azienda per l’assistenza sanitaria Medio Friuli per ripetere la vaccinazione. Per primi,fanno sapere dall’Azienda, saranno richiamati i 2.400 giovani pazienti che sono stati seguiti interamente dalla Petrillo, quindi i circa tremila casi in cui parte dei cicli sono stati effettuati dall’assistente trevigiana.  

Secondo quanto comunicato dalla task force regionale, sarà effettuata una nuova serie di esami con valore legale su indicazione dalla Procura di Udine per valutare l’effettiva portata delle finte vaccinazioni.

"Non so spiegarmi perché tutti quei bambini non risultino vaccinati ma io so di aver somministrato il farmaco, rispettando tutte le procedure" ha detto l'assistente sanitaria Emanuela Petrillo tramite il suo avvocato Paolo Salandin. "I bimbi non vaccinati? Un'anomalia che non so spiegarmi- spiega in un'intervista a 'Il Gazzettino' -. So però per certo che può bastare uno sbalzo di temperatura per far perdere efficacia a un vaccino, ma ci possono essere altre concause". E l'assistente sanitaria rilancia, respingendo tutte le accuse: "Io sono sempre stata e sono favorevole alle vaccinazioni. Dovrebbero spiegarmi perché e con quali criteri avrei scelto i bambini da vaccinare rispetto a quelli da non vaccinare. Vivo dentro un incubo. Ho sempre somministrato in modo adeguato i vaccini perché li ritengo utili. Anzi indispensabili. Vittima di un complotto? Lo escluso". "Io sono innocente. Certo che sono preoccupata. Sarei una pazza a non esserlo, ma ho la coscienza a posto. So di aver sempre fatto il mio dovere durante le vaccinazioni". "Confido che presto la verità possa emergere per farmi riprendere la mia vita in modo normale e senza paura", conclude.

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