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Fire-Free, Energy Efficiency First fondamento politiche di decarbonizzazione

15 dicembre 2021 | 17.16
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(Fotolia)
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"Può essere utile partire dalla constatazione che nel recente dibattito sul caro bollette si sia parlato di tutto, tranne che del ruolo dell’efficienza energetica come parte della risposta al problema. Eppure, promuovere l’investimento nell’uso più efficiente dell’energia permetterebbe di ridurne la domanda, alleviando nel tempo il costo delle misure di mitigazione di cui il governo sta discutendo. Allo stesso tempo si otterrebbe una riduzione delle emissioni". Così il direttore di Fire Dario Di Santo nel suo intervento al webinar 'Senza efficienza energetica non c’è decarbonizzazione: le politiche alla luce del Fit for 55 e del principio Energy Efficiency First', organizzato dal Coordinamento Free e da Fire.

"Attraverso una visione politica intelligente si possono mettere in campo leggi in grado di stimolare un rinnovamento del modo in cui le imprese e gli enti usano l’energia, cavalcando il processo di decarbonizzazione invece che subirlo. Per questo è essenziale il dialogo fra le parti, anche se l’efficienza energetica è più complicata e meno facile da trattare di altri temi al centro del dibattito settoriale", osserva.

"Le continue raccomandazioni della Comunità Europea sul principio dell'Energy Efficiency First la dicono lunga sull'importanza che l'Europa assegna all'efficienza energetica nel quadro più vasto della decarbonizzazione - evidenzia Livio de Santoli, presidente del Coordinamento Free - Inoltre su questi temi bisogna dire che da parte dell'Unione Europea si insiste molto su ciò che devono fare gli Stati membri e sulle strategie che devono essere adottate dagli stessi. Aspetto sul quale l'Italia deve ancora fare molto in termini di trasparenza e strategie nel tempo. Per quanto riguarda l'efficienza energetica ora ci sono degli obiettivi chiari, il 36% e 39%, abbiamo una definizione chiara della povertà energetica e della road map per gli edifici a zero emissioni al 2050. Si tratta di un quadro positivo e propedeutico al phase out dai combustibili fossili negli edifici sul quale ogni Stato membro dovrà comunicare lo stato dei progressi fatti ogni cinque anni. Nel frattempo, da Bruxelles arriva anche una spinta molto forte sulla deep renovation degli edifici, settore nel quale l'Italia è molto in ritardo, ma nel quale, con le politiche giuste, si può pensare a una leadership del nostro Paese nell'area mediterranea".

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